Matilde 02-14 - al ristorante da sole
Data: 18/06/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Alex46
... evidente?
- Mah, dovrebbero essere un po’ tonti...
- E certo, noi per loro siamo due fighe lesbicone.
- Perché, non è forse vero?
- Sì, è vero, ma se ci fosse qui Michele quelli non riderebbero tanto.
- Probabilmente andranno in bagno a tirarsi una sega...
E a questa battuta ridiamo come matte, sempre più complici, sempre più sulla stessa frequenza.
La conversazione si sta facendo calda, i ricordi di quando stavamo assieme e il rievocare le nostre telefonate “hot” ci danno una carica speciale.
Assaggiamo un po’ svogliatamente un’insalatona. Posso intanto vedere dei movimenti che Debra fa sul sedile, come per cercare una posizione più comoda: che non sia un modo per alleviare l’eccitazione che provo anch’io e che m’impedisce di avere appetito?
Piano piano con il ginocchio sento il suo che non casualmente lei non ritira: né io né lei abbiamo intenzione di rimuoverlo... ci piace questo contatto, ci fa sentire più unite di quanto già siamo; poi avvicino la mano alla sua e gliela sfioro con le dita. Non si muove di un centimetro.
- Cosa provi?
- Indovina!
- Non dirmi che ti senti già bagnata...
Lei sorride dolcemente, non risponde ma mi lascia interpretare a piacimento quel sorriso. La mia mano intanto comincia a prendere confidenza con la sua, vicino non abbiamo nessuno, e scorro con le dita sui suoi polsi, quasi a cercare ogni più piccolo segno di piacere.
Adesso la sento rabbrividire a questa seduzione, gli occhi le si ...
... socchiudono.
Continuo la carezza mentre sotto al tavolo sento il suo ginocchio oramai pressare continuamente il mio.
- Posso sentire quanto sei bagnata? – le chiedo nel momento in cui la vedo mordersi le labbra.
Annuisce, inspirando con forza.
Sotto al tavolo appoggio la mano sul suo ginocchio incollato al mio. Poi le tocco quel collant che avevo intravisto. Lascio scivolare le dita sulla coscia immaginando di accarezzare la pelle nuda, mentre lentamente lei divarica le gambe, con mia immediata e immensa eccitazione. Mi si scalda e mi si bagna la figa.
Mi avvicino un po’ di più al suo lato, altrimenti non potrei arrivare dove voglio. Risalgo piano fino al contatto con il collant diventa umido e caldo. Spingo un po’ più a fondo fino a sentirle l’inguine e in quel momento un impercettibile mugolio esce dalle sue labbra.
È caldissima. Divarica ancora un po’ le gambe mentre le mie dita ormai non si fermano più e continuano il cammino passando sopra lo slip coperto dal collant.
- Sei stupenda, mi fai impazzire – le dico. E lei, in un filo di voce: - Sarai tu a farmi impazzire se continui così.
Ho voglia di sentirla gemere anche se so che il luogo non lo permetterebbe, ma voglio che goda con la paura di essere sentita o vista, e soprattutto voglio che ripensi a questo momento ogni qualvolta avrà voglia di eccitarsi o di masturbarsi da sola.
Lei intanto con naturalezza si è abbassata collant e slip, in modo da permettermi esplorazioni più approfondite.
Le sento le ...