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Amanti
Data: 18/06/2020, Categorie: Sensazioni Dominazione / BDSM Etero Autore: Charmel Roses
... pesare molto, anche se io dovendo vendicarmi troverò il modo di fartelo rimpiangere". Il gioco si faceva sempre più pesante e ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, non mi restava altra scelta se non accettare le sue condizioni e fare del mio meglio per resistere al disgusto e aprire la bocca. Mi abbandonai sul sedile e dimenticai ogni cosa nell�umida scia di saliva con cui Laura bagnò il mio sesso, lasciando che affondasse tra le sue labbra, prima dolcemente e poi con sempre più impeto mentre accompagnavo i suoi movimenti tenendola per i capelli. La sua bocca era calda e accogliente e, quando sentivo di essere sul punto di raggiungere l�orgasmo, la fermavo riposando dentro lei con lievi sussulti, tra le carezze della sua lingua che premevano contro la mia eccitazione. Di tanto in tanto Laura spingeva per rialzarsi e io allentavo la presa fino a uscire quasi da lei, per poi rientrare ancora, lentamente a volte, altre volte con un colpo deciso che la faceva trasalire, continuando ad accompagnare i suoi movimenti finché non riuscì più a controllare il mio piacere e lo sentii esplodere in un attimo di pura estasi nella sua bocca. Solo allora mi ricordai della mia promessa, mi tornò alla mente la storia di Pinocchio che chiedeva alla fata turchina la caramella promettendo di prendere in seguito la medicina amara, pur non avendo alcuna intenzione di farlo. Se avessi dovuto aprire la bocca per prendere quello schifo, prima che lei me lo succhiasse, forse ci sarei riuscito, o ...
... forse avrei rifiutato categoricamente di farlo. Invece avevo detto di sì, non immaginando il disgusto che avrei provato in quel momento, e ora, per quanto mi sforzassi, le mie labbra restavano serrate, proprio non potevo farcela, il solo pensiero mi faceva venire i conati di vomito. Laura naturalmente non esitò, vedendo che a nulla servivano i suoi versi per ricordarmi la promessa, mi risputò subito tutto addosso. Dal senso di nausea che provai in quel momento, fui felice di non aver aperto la bocca e mi precipitai a cercare dei fazzoletti nel cruscotto per potermi ripulire. "Visto? Facevo bene a non fidarmi! Sei proprio un gran bastardo!". "Scusa, volevo aprirla, ma proprio non ci sono riuscito". "Scusa? Non preoccuparti caro, avrai modo di farti perdonare nella prossima settimana che mi farai da schiavo!". "Ma dai...". "Dai cosa? Ti ho detto che facevo sul serio, ora non pensare di poterti tirare indietro anche su questo!". Non immaginavo potesse arrabbiarsi tanto per quella storia, quasi temetti che mi strangolasse per vendicarsi di quel che le avevo fatto. "Ok, come vuoi, pagherò il pegno". "Ok? Non mi piace ok, sei il mio schiavo ora, rivolgiti a me mostrando più rispetto". "Dai, ora non esagerare però". Con una strizzata di palle improvvisa mi fece capire che non mi conveniva discutere oltre sull�argomento, almeno non per quella sera, non finché non le fosse passata la rabbia del momento. "Così ti è più chiaro?". "Sì, mia Padrona". "Ecco, così va meglio... ora metti in ...