La pantera
Data: 19/06/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pierpatty6151
... seria continua a lavorare con PC.
Svogliatamente apro il nuovo libro comprato in Centrale, sperando che velocizzi le noiose ore che mi separano da Napoli.
Il veloce treno macina kilometri ed io non riesco ad appassionarmi alla storia di spionaggio del libro. Leggo poche righe, e lo sguardo scappa sulle sue accavallate gambe, che mostrano uno sprazzo di coscia. Quanto basta per farmi impazzire di voglia.
Lei lavora, sorride, scambiando poche parole con i vicini di poltrona, ed io la osservo attento a non farmi scoprire. Mentre lei neanche si accorge della mia esistenza. Lei mi attizza! Ma, non faccio nulla per conoscerla, per farmi avanti! Giustificandomi, do la colpa alla mia timidezza. Mi dico che sono fuori quota per quel sogno di donna. Mi ripeto che è troppo grande, è troppo bella, è troppo decisa, è troppo di tutto per me povero ventenne squattrinato, appena diplomato che viaggia verso un qualcosa che chiamano meeting di presentazione e ingresso in una multinazionale, che offre l'opportunità di iniziare un'attività indipendente. Mah! È difficile credere a questa favolosa occasione, ma proverò a capire di che si tratta.
Mentre svolazzo con la fantasia, il treno continua a correre nella pianura. E lei è sempre lì davanti. Ogni tanto si risistema sulla beata poltrona, che accoglie le sue formose e sode chiappe, mentre si muove la corta biricchina gonna, scopre nuovi centimetri di gambe, per arrivare a fino all'attacco dell'autoreggente grigio fumo.
Lei ...
... sicura di se parla e sorride, senza impensierirsi dei tanti sguardi che scrutano l'interessante spettacolo erotico. Mostra eccitati sprazzi del suo corpo con l'abilità della giocatrice del farsi desiderare.
In quest'atmosfera da viaggio di lavoro, mi sento inadeguato, quasi un intruso in mezzo a tutti questi incravattati professionisti dei viaggi, che sprigionano sicurezza sia in ogni loro parola, sia in ogni loro atteggiamento, da corteggiatori, da uomini di mondo.
Finalmente a Termini, con saluti e risaluti il vagone si svuota. Scendono anche i suoi dirimpettai, lasciandola sola. Il vagone si spopola ed io tremo al solo pensiero di averla di fronte. Mi sono già fatto una dozzina di film, con interessanti sognanti proibiti momenti. Ma la cruda realtà è un'altra storia. Lei sfoglia una rivista ed io riprovo un'impossibile lettura.
Il treno riparte e corre nel tramonto verso la meta.
Inevitabilmente ritorno a osservarla, sognando una qualcosa che non accadrà mai. Troppe differenze generazionali, esistenziali ed emozionali.
Nell'ennesima mia sfuggevole osservazione delle sue cosce, lei alza gli occhi dalla rivista, mi guarda diritta negli occhi. Un brivido freddo mi corre per la schiena. Mi ha scoperto, che figuraccia di merda. Invece lei sorride. Il rossore s'impossessa di me. Abbasso gli occhi per nascondermi.
Dopo un tempo infinito, mi riprendo un pochino, alzo gli occhi e lei è ancora lì! Mi guarda fissa, sorride divertita. Scavalla letamante le gambe, facendo ...