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Il ricatto
Data: 20/06/2020, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele
... alla libidine. Il mio culo pulsava di desiderio, la mia fica grondava e i miei capezzoli erano duri come fragole verdi. Volevo che mi ordinasse di continuare a masturbarmi. Volevo un cazzo, volevo il suo cazzo, avrei obbedito ad ogni ordine per averlo, sarei stata schiava di ogni sua perversione. Si avvicinò a me, mi aiutò a scendere dal tavolo e si sdraiò in terra ordinandomi di cavalcarlo. Ero spaventata ma anche eccitata. Finsi sdegno ma montai sul suo randello. Lo sentii scivolare dentro con facilità, lubrificato dai miei succhi. Mio figlio era stato dentro il mio utero più di vent'anni prima e ora stava passando nuovamente dalla mia fica e sentivo i brividi partire dalle dita dei piedi e giungere fino alla radice dei capelli. Andavo su e giù con ritmo regolare e nemmeno mi resi conto che nessuno mi aveva ordinato di farlo. Ero in paradiso. Nell'aria si sentivano i miei mugolii mischiati al russare sonoro di mio marito ignaro. Improvvisamente, Lorenzo si alzò, sempre dentro di me e rimanendo uniti mi mise a novanta gradi. Piegò una gamba in avanti per spingere più a fondo. Mio marito non mi aveva mai portato così vicina all'estasi. Paolo è un eiaculatore precoce e spesso dobbiamo farlo due volte per riuscire a trovare entrambi il piacere. Lorenzo ora stantuffava con violenza. Ero sua madre ed ero la sua troia. Avvicinò le dita alla mia bocca e mi penetrò fino in gola. Finsi disgusto ma assaporai anche quel momento. Poi si avvicinò al mio culetto e mentre me lo allargava ...
... con l'indice e umettandolo di saliva, ebbi il più violento orgasmo della mia vita. Dovetti mordermi le labbra fino a lasciarci sopra il segno dei denti per cercare di nasconderlo. Improvvisamente Lorenzo mi ficcò due dita contemporaneamente nel culo. Ebbi uno spasmo di dolore ma mi piaceva. Lui se ne accorse e mi strinse i fianchi. Gli piaceva farmi male. Mi piantò le unghie nella schiena ma il dolore quasi non lo percepii. Ormai comunque era inutile fingere. Doveva aver capito che il suo cazzo scivolava dentro di me senza la minima resistenza. Le mutandine erano a contatto con la lingua e sentivo il sapore dolciastro della mia fica. Lorenzo mi abbassò violentemente la testa e appoggiò la sua cappella al mio culetto stretto. "Hai sempre avuto un bel culo da troia mamma e ora te lo sfondo come meriti!" mi disse e spinse con forza tutti i suoi venti centimetri dentro di me. Lanciai un urlo e allarmata controllai che Paolo non si fosse svegliato. Era ancora lì steso dal pranzo e dai farmaci di Lorenzo. Il cazzo nel culo mi faceva male ma stavo provando anche sensazioni nuove mai scoperte prima. Lorenzo aveva una resistenza davvero impressionante. Sentivo la fica bagnata e bollente mentre mio figlio, sempre con violenza, esplorava anche l'ultima delle mie aperture. "Infilati un dito nella figa schifosa maiala!". Tuonò. Io appoggiai i polpastrelli al clitoride e sentii un fuoco enorme. Premetti ed entrarono immediatamente dentro la mia passera. Ne aggiunsi un terzo. Non avevo mai ...