La lega mi fa ‘na sega!
Data: 20/06/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Alceste, Fonte: Annunci69
... basta dilungarmi. Finì che ci scambiammo i numeri per contattarci di sera. “Tanto non mi chiama, sarà dietro un bidone dell’indifferenziato a farsi sborrare in figa da un magrebino, da padana qual è”. Le padane sono davvero delle cagne invereconde, ragazzi miei, meticciano più delle tedesche nell’occupazione della Renania (informatevi sui “Bastardi della Renania”).
Il pomeriggio lavorai con Jacopo. Alle 19.00 – incredibile – mi mandarono un SMS. Non potevo crederci! Ancora non avevano accettato, mi avevano solo invitato a cena. Dissi a Jacopo che avevo rivisto una mia amica di Bergamo, che m’aveva invitato a casa sua, quindi lui tornò alla base. Io rimanevo a Pontida, senza macchina, di sera, con un invito a cena da parte di una coppia di padani, composta da un vecchio e da una 53enne col ventre piatto.
A cena mi giocai il tutto per tutto. Lusingai la moglie facendo il modo di manifestare rispetto e reverenza per il marito. Decantai virtù sessuali che non pensavo di avere e soprattutto dissi che sessualmente ero molto attivo. Cosa vera. Anche adesso. Anche mentre scrivo. Sto ricordando ciò che successe dopo e che vi scriverò a breve e c’ho un cazzo marmoreo, un cazzo di Riace, un cazzo colossale, una sorta d’antenna radio che capta feromoni e pulsa come un quasar distante pochi anni luce. Alberto Angela sarà fiero delle mie metafore scientifiche.
Finì che mi portarono a casa loro, non dirò dove, e il marito mi disse: «Non più di un pompino, vala ben?». Io risposi ...
... di sì, poi guardai la moglie che ormai s’era accesa, la vecchia scorreggiona, con quegli occhi da lupa che davvero m’attizzavano molto. Si dice delle terrone, ma codesta se le mangia.
Iniziai a darle baci su quel collo profumato, poi le slacciai il reggiseno. Aveva delle tette meravigliose, e non lo dico come topos letterario o per giustificarmi d’aver scopato una vecchia. Tanto me la sarei scopato anche se fosse stata oscena, era il ventre piatto ciò che mi interessava. Ma forse l’avrei scopata anche se gorda e rotolosa, ormai ero preso da un furor eracleiano.
Ed eccolo lì quel ventre meraviglioso. Non aveva avuto figli, ovviamente. Lo baciai e leccai, mentre le entravo con una mano nelle mutandine, e lei giù a mugolare, e lui (il marito) giù a segarsi. Non lo so, in realtà, perché stava dietro, non potevo vederlo, ma presumo. Ricordo i suoi respiri pachidermici.
Lei non era proprio bagnatissima, tanto che ebbi il dubbio che stesse recitando per il marito. Avevo anche l’impressione che non fosse la prima volta. A un tratto mi mise le mani nei pantaloni. Cartonescamente me li slacciai, al volo, velocissimo, e lei tolse altrettanto veloce le mie mutande. Rimaneva la mia asta, sulla quale si sarebbe anche potuto apporre il vessillo padano, non mi sarei offeso.
Lo prese in bocca. Pompino quasi sufficiente, direi 5,5. Poco partecipato. Allora, anche per far vedere qualcosa al marito (con la visuale coperta dalla mia schiena in occasione del pompino) le proposi un ...