Spy Cam
Data: 22/06/2020,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
... nascondeva, ma non troppo, due seni rotondi e floridi.“Togliti i pantaloni…”, le disse a fior di labbra, mentre avviava la registrazione del filmato“Ne ho le palle piene di sentirmi dire che sono brava e che non avrò problemi, Sara. Tutti mi dicono la stessa cosa, però mai nulla, e nel frattempo i soldi stanno finendo. Anzi, sono già finiti”.Si slacciò la chiusura dei pantaloni intanto che Sara rispondeva.“Lascia stare i miei genitori, non ci posso contare. A parte che non sanno nulla, neppure di Marco, e poi come potrei chiederglielo? Hanno la pensione minima, c’è mio fratello ancora a carico… non è proprio il caso”.Si sfilò i jeans e si sdraiò sul letto.“Uomini? - disse con una falsa allegria nella voce – L’unico uomo che è entrato in casa mia negli ultimi mesi è stato questa mattina il ferramenta che è venuto a cambiarmi la serratura”.Ascoltò qualche secondo.“Nulla di ché… uno sfigato, come tanti”.Non aveva più voglia di parlare.“Sara, ti lascio che mi sta venendo la depressione. Ci sentiamo questa sera per uscire, se ti va”.Mise giù senza neppure aspettare risposta.Luca sentiva il suo pene premere attraverso la stoffa dei jeans.Aveva sperato che attraverso le telecamere avrebbe potuto godere di qualche spettacolo interessante, ma non così presto.Martina aveva un corpo da favola, nella sua semplicità.Non aveva le curve di una pornostar, ma le forme di una bella ragazza, il che era decisamente meglio.Era dispiaciuto che fosse senza lavoro, ma questo significava che sarebbe ...
... stata di più a casa.Piuttosto, non gli era piaciuto sentirsi definire “uno sfigato”. Martina era bella, ma a giudicare da quanto aveva sentito neppure lei brillava per vita sociale ultimamente, quindi avrebbe potuto fare meno la snob.Martina chiuse gli occhi.E ora che avrebbe fatto?Quello di quella mattina era l’ultimo appuntamento che era riuscita a fissare nel suo ramo, poi avrebbe dovuto improvvisare qualcosa.Facile a a dirsi… ma cosa?Il telefonino squillò ancora.Lo prese in mano, sperando ardentemente che non fosse sua madre. Anche per telefono avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava.Quando guardò il display, rimpianse che non fosse effettivamente sua madre.Era il suo padrone di casa.“Tanto è già una giornata di merda…”, commentò un attimo prima di aprire la comunicazione.Azionò il viva voce, aveva la testa che le faceva male.“Signor Agnello, ma che piacere!”, esordì, sperando di conquistare il suo favore con l’allegria.“Sarebbe un piacere maggiore se mi pagasse l’affitto”, rispose acido l’altro.Martina si mise a sedere sul letto offrendo, senza saperlo, una perfetta panoramica del suo seno a Luca.“Lo so, lei ha ragione. Ma, come le ho detto la scorsa volta, io ho perso il lavoro, e poi anche il mio ragazzo se ne è andato…”, piagnucolò.“Mi dispiace e per questo motivo sono anche stato tollerante, ma ormai sono tre mesi che non vedo un euro da lei e esperienza insegna che, più passa il tempo, più diminuiscono le probabilità di incassare. Quindi dobbiamo metterci ...