Smart sex
Data: 27/11/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: JoeSex, Fonte: Annunci69
... quello che sapevo essere il mio amico più fedele. A volte era capitato che mi avesse tradito, magari per l’emozioni o altro. Ma quel pomeriggio c’era fuoco dappertutto, il sangue scorreva giù fluido e costante. Avevo voglia di sentirla dentro di me, immaginare per un secondo la penetrazione e subito dopo mettere in pratica tutto.
Entrai lentamente, prima con la punta, cominciai a spingerlo dentro solo con la punta, colpetti brevi e intensi e superficiali. Poi Elena mi lasciò intuire che voleva essere presa, sbattuta, e scopata. L’idea di noi due, sconosciuti, ma così vicini mentalmente, e coinvolti nei corpi e nella mente.
Si girò, guardandomi col suo solito sorriso ammiccante. Mi sdraiai per terra, il pavimento era freddo, scomodo, ma non ci avrebbe fermato in nessun modo. Venne su di me. Si sfilò la maglietta, poi il reggiseno, mi prese le mani e se portò sul suo seno. Sentivo i capezzoli tra le dita, ergersi ancora di più, chiamavano morsi, e così fu; mi sollevai con la schiena abbracciandola ai fianchi, e la mia bocca si appiccicò alla sua fonte materna. Mi ...
... sbattè di nuovo giù.
“Adesso ti scopo io mio caro” – disse minacciosa
“Avanti, fammi vedere come lo sai fare” – le risposi
IL preservativo. Non avevamo il preservativo. Disse che prendeva la pillola, che non c’erano rischi, che avrebbe voluto raccogliere tutto di me. Sentire la mia parte più intima accasarsi sulle pareti interne del suo ventre. Venimmo insieme, come una coppia consolidata. Incredibile. Avevamo trovato l’intesa al primo colpo.
Ci baciammo ancora. Si rialzò, prese la borsetta, si rifece un attimo il trucco. Le regalai un paio di creme per il corpo, una all’ambra, l’altra al muschio bianco.
“Torno in ufficio Joe” – disse –
“Ma come? Non ti eri messa in malattia per il pomeriggio?” – domandai –
“No ti ho mentito. Ma ti volevo.”
“Ok, perfetto.”
“Adesso che so, stai sicuro che ci rivedremo ancora.”
Chiuse la porta, entrò in auto e sfrecciò via lungo la statale.
Rimasi lì fuori, con la sigaretta che mi pendeva dalle labbra. Il sapore del sesso in bocca, sulle dita, e ovunque.
E pensai se mai un giorno l’avrei più rivista.
.