1. Un cuore in affanno ovvero il primo tradimento non si scorda mai


    Data: 25/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Maddalena69, Fonte: Annunci69

    Quando è che si comincia a dubitare della solidità del proprio amore? Come si può identificare il momento preciso in cui la certezza del proprio affetto si appanna e viene offuscata da un desiderio più audace ed oscuro? Come si può collocare l’attimo in cui si insinua quel dubbio sottile, strisciante ed infestante che avanza nella mente e vi prende posto saldamente? E getta ombra sulla luce. E cancella serenità per restituire inquietudine.
    
    A me è successo giovedì scorso ed è stato sconvolgente. Tutto appare identico ma in realtà non lo è più. Come se in una lampadina si fosse danneggiato il sottile filo di tungsteno più rado di un capello. La lampadina non emette più la luce che era solita irradiare. Si cerca di capire dove sta il danno ma invano. Eppure nulla appare danneggiato. Così sta succedendo a me: dentro di me tutto sta cambiando.
    
    Mi chiamo Valeria, ho 28 anni e sono tornata dal viaggio di nozze due mesi fa.
    
    Sono seduta sul divano di casa mia e mi guardo intorno: davanti a me la libreria bianca con i suoi libri di medicina a sinistra ed i miei di letteratura a destra e sul ripiano in alto ancora qualche bomboniera da regalare. Nell’angolo scatole di cartone con libri ed oggetti da sistemare: è tutto ancora in divenire. La mia vita è tutta in divenire, in uno splendido divenire insieme a Claudio, così pensavo, il mio fidanzato di sempre ed ora mio marito.
    
    Tutto così perfetto fino a qualche giorno fa. Mi sale una rabbia da dentro verso me stessa: come ho ...
    ... potuto permettere che avvenisse tutto questo? Non me lo so spiegare.
    
    Poi mi tornano in mente i tuoi occhi socchiusi mentre mi accarezzavi il ginocchio e poi la coscia. La mano saliva, saliva ed io non facevo nulla per fermarla.
    
    Quindi colpa mia. Valeria, sei una stronza! A due mesi dalle nozze! Se lo sapesse Claudio mi guarderebbe addolorato, solleverebbe il mio mento verso di lui per scrutarmi negli occhi e mi chiederebbe il perché. Ma un perché non c’è. Oppure peggio, piangerebbe di rabbia e mi griderebbe isterico tutte le imprecazioni possibili. Farebbe bene, lo meriterei.
    
    Mi guardo allo specchio: mi disprezzo tanto eppure sono felice. Questa euforia che si è impadronita di me da ieri anche oggi permane e mi rende terribilmente felice. E il mio pensiero corre alle tue mani che mi tenevano forte, ai tuoi baci impetuosi, alla tua smania di possesso. Mi sono sentita femmina, troppo femmina tra le tue braccia.
    
    Chi sei? Che vuoi da me? Da dove sei sbucato?Ti conosco appena e dentro di me forse neanche mi fido troppo. Sarà per questo che mi hai fatto tremare nel corpo e nella mente? Si, hai preso la mia mente e l’hai scossa prima con vigore, poi con passione, facendomi vibrare tutta come un diapason. Non mi era mai successo prima.
    
    Dal momento che ti ho visto seduto di fronte a me, io alla scrivania e tu in attesa dell’appuntamento con il medico, ho sentito lo stomaco contrarsi. Alto, bello, atletico, sicuro di te ma con un sorriso malandrino ed accattivante. Guardavi ...
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