Il nuovo armadio (prima parte)
Data: 27/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
Andrea era un ragazzo come tanti. Aveva appena finito la maturità ed era da tempo negli anni degli ormoni scatenati. Sapeva che gli piacevano gli uomini, ma non lo faceva capire né agli amici o compagni di classe, tanto a lui piacevano gli uomini più grandi, e né, tantomeno, ai genitori. Il suo sfogo lo trovava in Internet. La sera, nella sua cameretta, si collegava ai siti dei filmini porno gay e finiva sempre con una bella sega rilassante.
I genitori gestivano un piccolo negozio ed erano impegnati tutto il giorno. Per questo la madre gli chiese di rimanere a casa nel pomeriggio perché sarebbero venuti degli operai a montare il nuovo armadio nella sua camera, più capiente. Disse di si ma, trattandosi di operai, subito la fantasia andò alle storie dei suoi filmini notturni. Il cazzo gli divenne barzotto al pensiero ma poi tornò alla realtà dicendosi che tanto non sarebbe successo niente. Come al solito.
Suonarono il citofono. Erano loro.
Aprì la porta e si trovò davanti due pezzi di marcantonio da sballo in tuta da lavoro. Proprio come nei filmini. Dopo il primo attimo di sgomento dovette farsi forza e cercare di scacciare dalla mente le sue fantasie. Li fece entrare. Mostrò loro dove andava messo l’armadio e loro cominciarono subito ad unire le parti e sistemarlo. Rimase lì a guardarli come per far credere che li stesse controllando. In realtà si beava dei loro muscoli, del loro pelo, dei loro toraci possenti. Quasi sbavava. Ma, tanto... portavano ambedue la fede al ...
... dito quindi... sarebbe rimasta solo fantasia. Cercava di memorizzare tutto perché poi senza dubbio, si sarebbe tirato l’ennesima sega.
Quando tutto fu finito si sentì in obbligo di offrire loro da bere. O forse voleva prolungare quella tortura per i suoi occhi e per le sue voglie represse. Quello coi baffi era sui quarant’anni mentre l'altro ne avrà avuti una decina in più. Erano piuttosto alti, ma il primo un po’ più dell’altro ed era, bisogna ammetterlo, più affascinante, con quel bel paio di baffi neri.
Proprio lui gli chiese se poteva andare in bagno. Andrea lo accompagnò nel corridoio, fino alla porta. L’uomo non entrò. Lo guardò intensamente. Lo spinse contro il muro e si abbassò a regalargli un profondo bacio, con la lingua completamente dentro la sua bocca. La grossa mano, intanto, andò a lavorargli una chiappetta. Il ragazzo quasi svenne tra quelle forti braccia. Non capiva più cosa stava succedendo. Quando si staccò disse: “Ti ho capito subito. Io riesco a leggere certi sguardi, non sono come il mio collega, e tu sei un bocconcino troppo invitante”. Lo spinse nel bagno, chiuse la porta, e tornò a baciarlo ed a palpeggiarlo. “Lo so, non abbiamo molto tempo, ma fammi sentire che sai fare con la bocca”. Lo spinse in basso, davanti alla patta. Si abbassò la zip della tuta e, messa una mano dentro, abbassò anche l’elastico delle mutande fin sotto le palle e tirò fuori tutto: due grandi coglioni pelosi, un cazzo delle dimensioni già piuttosto voluminose, un profumo ...