1. Il nuovo armadio (prima parte)


    Data: 27/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... puntarlo sul buco del piacere, con la voglia di non risparmiargli niente. Il collega godeva di quella bocca avvolgente ma restava sempre in silenzio ed incredulo. L’altro alzò gli occhi e scambiarono gli sguardi. “Tienigli la testa ferma. Non vorrei che qualcuno del palazzo si allarmasse”. “Non vorrai...” Vincenzo non lo ascoltò. Non poteva più fermarlo nessuno. La libidine aveva preso il sopravvento. Afferrò ai fianchi il giovane e con un colpo unico, potente e ben assestato si piantò fino in fondo, fino a toccargli col pelo del pube l’ingresso, spaccandogli il buco vergine e sfondandolo completamente.
    
    Il piccolo corpo si inarcò. L’urlo fu strozzato dal grosso cazzo che aveva in bocca. Le lacrime cominciarono a scendergli sul dolce viso stravolto. “Tieni, prendilo tutto, piccola troia”. Questa ebbe un sussulto di dolore e piacere e se ne venne senza toccarsi. L’animale umano pompava senza sosta l’enorme fallo come un forsennato, con una violenza che il collega non gli aveva mai visto. Non credeva ai propri occhi. Come poteva quel grosso palo entrare in quel corpo così piccolo! Bastò un risucchio un po’ più forte degli altri che non resistette più. “Cazzoooo... godooooo”. Stravolto, si aggrappò alla testa del pompinaro non permettendogli di allontanarsi e lo costrinse a bere tutto il suo sperma. Fino all’ultima goccia. Il primo della sua vita. “Ahhhhh....”
    
    Anche Vincenzo non ce la fece più. Aveva passato il punto di non ritorno. Piantò il suo mostruoso cazzo più in ...
    ... fondo che poté in quel buco ormai completamente spanato e scaricò una quantità incredibile di sborra nel giovane intestino, forse direttamente nello stomaco. Gli ultimi sussulti li ebbe piegandosi sulla schiena dell’inculato, con il cuore a mille.
    
    Quando i due maschi si ripresero uscirono lentamente dai buchi che avevano profanato. Il ragazzo si rizzò lentamente, le gambe non lo reggevano più, e si appoggiò al petto di Giulio, con le lacrime che gli avevano solcato il volto ma con l’espressione soddisfatta di chi aveva finalmente avverato un sogno. L’uomo guardò l’amico. “Come hai potuto...” gli disse, senza rendersi conto di aver ampiamente partecipato anche lui. Sollevò il viso della “vittima” e lo coprì di baci. “Scusaci piccolo, scusaci”. “Ma quali scuse. Questa zoccoletta non aspettava altro. Quello che voleva lo ha avuto... e io me lo sono preso” disse con aria soddisfatta. “E’ vero che ti è piaciuto? Dillo, troia, dillo”. Andrea annuì col capo, ancora tremante per il trattamento ricevuto.
    
    Vincenzo tirò fuori un biglietto da visita aziendale col numero del suo cellulare. “Se ne hai ancora voglia basta che chiami” e glielo dette. “Adesso dobbiamo andare. Abbiamo perso troppo tempo a montare questo... armadio” disse ammiccando al collega. Dette una pacca sul culetto nudo e se ne andarono di casa.
    
    Andrea si toccò il buco. Un rivolo di sborra gli colava lungo la gamba. Si leccò con goduria le labbra ancora bagnate di sperma fresco. Raggiunse il suo letto, si sdraiò e, ...