Il destino di Matteo, divenuto Lucrezia- Capitolo 2
Data: 27/06/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Lucre1235
... sono avviato a piedi verso la mi abitazione. A pochi passi da casa ho notato da fuori che le luci del soggiorno erano accese, nonostante l'ora, le 23.00 e che le voci erano multiple. Così, giusto per curiosità, mi sono avvicinato alla finestra che affaccia verso la campagna retrostante e, come Cristina a suo tempo, sono rimasto impietrito dalla scena che mi si è presentata davanti. Sul divano, completamente nuda con i soli tacchi a spillo, c'era Simona seduta, che si stava succhiando conteporaneamente due enormi cazzi di due giovani brasiliani mulatti e muscolosi sui venticinque anni anch'essi nudi. Sembrava molto eccitata e non si lasciava scappare un centimetro di quelle verghe. Poco distante il tavolo ancora apparecchiato con piatti e bicchieri. Quindi prima li aveva invitati a cena e ora gli faceva la festa. La mia sensazione però fu strana: era un misto di frustrazione ed eccitazione. E non riuscivo a comprendere se l'eccitazione fosse per la troiaggine della mia donna o, incredibile a dirsi, per i bastoni duri dei due ragazzi. Stà di fatto che stetti lì fermo a guardarmi tutta la scena fino alla fine. Nel frattempo Simona si era messa a quattro zampe sul divano con un ragazzo che le leccava la figa da dietro e l'altro che la pompava ancora in bocca con il suo siluro. Chiedeva, in brasiliano, ai due ragazzi di farla godere come una cagna perchè il suo uomo non era più capace. Senza farsi pregare i due stalloni la fecero alzare e si scambiarono i posti: uno si mise ...
... dietro il divano, la posizionarono in ginocchio sul divano di spalle e leggermente inarcata e mentre uno glielo sbatteva in bocca con veemenza, l'altro la stantuffava alla pecora nella figa. Lei era stravolta dal piacere e urlava il suo godimento senza ritegno. Ad un certo punto uno dei due si è seduto sul divano e le ha intimato di farsi infilzare a smorzacandela sul suo bastone mentre il secondo da dietro le ha subito tappato il culo con la sua mazza. Se la stavano montando selvaggiamente in due in tutti e due i buchi e dovettero addirittura tapparle la bocca per le urla che lanciava per il piacere misto al dolore per lo sfondamento doppio. Dopo un'ora di pesanti cavalcate in cui l'avevano presa in tutte le posizioni e pesantemente insultata per la sua porcaggine, la portarono in bagno, le infilarono entrambi i cazzi in bocca, tanto che faticava a respirare, e la riempirono di così tanta sborra che ne riusci a deglutire un parte, ma il resto le colava da tutte le parti sul corpo. Messa con forza in ginocchio nella doccia, le puntarono i cannoni in faccia e la lavarono con un doppio fiotto di piscio giallo dorato. La troia rideva e godeva della doccia e ne chiedeva sempre di più, tanto da berne ad ampie sorsate. Lasciata così, se ne andarono dalla porta. Io indeciso sul da farsi, aspettai che Simona sistemasse tutto, si lavasse e si mettesse a letto. Verso l'una e trenta suonai il campanello e lei, sorpresa di vedermi, mi chiese come mai fossi a casa e da quanto. Mentendo, in ...