Tra Il e Un c'è una bella differenza
Data: 27/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu
... uscire dall'ufficio si doveva passare davanti a me; inoltre la sala stampanti era in uno stanzino subito dopo l'ufficio e in un reparto con 9 persone, la carta non si contava da quanto venisse utilizzata. Un po' a turno ci si alzava a prendere le stampe anche ed ovviamente la parte più interessante era quando si alzava Chiara. Non c'è stata una sol volta nella quale lei, passando davanti alla mia scrivania, non mi guardasse o mi sorridesse ed il mio sguardo non cadesse sul suo sedere. Ovviamente cercavo di non farmi vedere, incrociando i suoi occhi appena mi passava davanti, fingendo un interesse verso di lei per i suoi occhi che, grandi e lucenti, erano comunque molto belli ma era impossibile non abbassarli successivamente verso la parte più bella di lei.Non credo però d'essere stato molto bravo perché una sera mi giunge un suo messaggio "Guarda che ti vedo che mi guardi il culo !". In quel istante, un tremore mi ha scosso, conscio d'essere stato beccato. Subito dopo però pensai "ma che cavolo, anche tu però che ti metti pantaloni aderenti, sei consapevole che hai un bel sedere, no?!" ma non ebbi il coraggio di dirglielo, nascondendomi in una risposta più banale "avrai visto male, figurati se ti guardo il sedere !" pentendomi poco dopo per l'invio di una frase assolutamente falsa ed inutile.Fatto sta che quel messaggio mi diede l'idea di diventare più spudorato, quando passava davanti alla scrivania il mio sguardo si faceva più furbetto, quando ci guardavamo negli ...
... occhi il suo sorriso era complice, quasi volesse dire "sì sì, guarda pure che tanto lo so".Seppur fosse una bella donna ed attraente, il nostro rapporto era amichevole ed onestamente non avevo mai fantasticato su di lei, frutto anche del suo recente matrimonio.Tutto cambiò un pomeriggio d'estate; l'ufficio era semi vuoto, con la maggior parte dei colleghi in ferie. Lei si avvicinò alla mia scrivania con la scusa di voler una caramella che ero abituato a comprare e tenere vicino alla tastiera. Si mise di fianco alla mia sedia, sfiorandomi il braccio con il suo allungato e stando a pochi centimetri da me. Fui immediatamente avvolto da un profumo dolce, inebriante, sembrava che una nuvola celestiale fosse attorno alla mia testa, e questo mi bloccò per qualche secondo. E lei stava lì, armeggiando con la scatola delle caramelle, quasi impacciata. Guardavo il suo braccio depilato, con un braccialetto con un quadrifoglio al suo interno che tintinnava sulla scrivania. La mia testa si muoveva a scatti, confusa. Mi girai verso di lei e all'altezza dei miei occhi, il suo sedere. Con lei in piedi ed io seduto, il suo fondoschiena era esattamente davanti ai miei occhi. I pantaloni bianchi, stretti, avvolgevano quella mezza luna così perfetta. E lei ferma, immobile. Lo fissai, mi sentii preso da una forza innaturale e portato in un altro mondo. Una meraviglia, era in un oasi oppure era il giardino del paradiso, non so. Magari aprii anche un po' la bocca, non saprei e non potrei dire con ...