1. Coast to coast


    Data: 04/07/2020, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... al finestrino, io in mezzo, e alla mia destra si presenta un grande signore, nero come la pece, con un vestito visibilmente di alta sartoria.
    
    Mi fa un leggero sorriso e con un cenno della testa mi fa capire che quello é il suo posto. Rispondo al sorriso e non gli faccio più caso; ho solo voglia di mettermi a dormire.
    
    Purtroppo però ci metto molto ad addormentarmi, tanto che faccio anche in tempo a mangiare lo scialbo pasto servito. Mi tolgo le scarpe, mi butto addosso la coperta in dotazione e, dopo aver guardato Francesco che invece ronfa come un angioletto, provo a dedicarmi al mio sonno.
    
    Questa volta evidentemente mi devo essere addormentata, perché quando sento la mia mano destra che viene toccata mi rigiro, e quando mi viene presa sono trascinata fuori dal mio sonno come un bambino dal ventre materno e apro gli occhi lentamente girandomi a destra. Vedo il signore nero che mi rassicura con un sorriso accondiscendente, mentre continua a tirarmi la mano fino ad infilarla sotto la sua coperta. Il tempo di svegliarmi definitivamente e mi ritrovo in mano il suo cazzo. Ci metto un po' a capirlo, ma la durezza insieme alla morbidezza tanto note, il calore che sprigiona, il pulsare che trasmette, sono inconfondibili: ho di nuovo in mano il cazzo di un altro, ed é di dimensioni davvero importanti! Mi aiuta con la sua manona, che avvolge interamente la mia, a prendere il ritmo. Lo so che non dovrei, ma questa sensazione mi riporta di colpo nel bagno della discoteca, con ...
    ... la faccia contro il muro mentre l'algerino (o tunisino?) mi sbatteva prepotentemente da dietro; é come se sentissi le gelide piastrelle schiacciate contro la mia guancia. O ancora più lontano, quando ho dato il culo ad un tassista per non pagare la corsa e quel vecchio porco mi fece assaggiare per la prima volta il sapore del mio sedere direttamente dal suo bastone; é come se sentissi in bocca quell'acre gusto. O ancora più indietro, quando a diciassette anni facevo i pompini al bidello della scuola nel ripostiglio; risento le ginocchia piacevolmente intorpidite per essere state un quarto d'ora sul duro pavimento in cemento. Sentirmi donna, sentirmi piena, appagare i miei sensi, questo é il potere di un bel pezzo di carne duro come quello che stringo in mano adesso.
    
    Mi soffermo sulla cappellona e sento che si sta bagnando, così mi metto a giocare con il pollice spargendovi sopra i suoi succhi. Lo guardo in faccia e ha gli occhi chiusi; si sta gustando la mia abile manina morbida. Francesco dorme sempre tranquillo, e il suo lieve russare mi avvertirebbe del suo risveglio, se si interrompesse.
    
    Sento che anche la sua mano si fa strada sotto le coperte per raggiungere la mia intimità: non gli creo nessun impedimento, anzi allargo un po' le cosce per dargli più facile accesso. Entra facilmente sotto la mia gonna gonna corta e scansa con un semplice gesto gli slippini per trovarsi in mano la mia figa. Non mi ero resa conto di quanto fosse diventata bollente e fradicia, finché ...