1. Io e mio fratello


    Data: 05/07/2020, Categorie: Tabù Autore: Karny0

    ... canna in gita?!”; io ero trasalita e speravo che Luca non avesse sentito e così avevo pensato fino a quel giorno. Ma non era così: aveva tenuto in serbo questa cartuccia sapendo che avrebbe potuto usarla contro di me in qualsiasi momento.- Non è vero – tentai un’estrema difesa- E’ vero, lo ha detto Alessandra, la tua amica! –Si ricordava anche i particolari.- Ho solo provato! Poi basta – ribattei io, anche un po’ stupidamente- Allora lo vedi che è vero! Stasera quando tornano glielo dico proprio –Io già mi vedevo sul banco degli imputati; sapevo di essere quasi del tutto innocente, ma ero anche convinta che il tarlo del dubbio (“Abbiamo una figlia drogata?”) avrebbe roso le menti dei miei. Forse mi avrebbero controllato, pedinato… . Il mondo mi stava cadendo addosso e io non potevo spostarmi.- Sei un bastardo! – cercai di cambiare strategia- Ma guarda che se tu accetti la scommessa io sarò una tomba, non uscirà una parola dalla mia bocca! – disse con aria di vittoriaAveva raggiunto il suo scopo; non avevo più scelta. Allora cominciai a pensare al dopo; tutto sommato, le probabilità che avesse preso almeno 7 in matematica erano basse, il rischio di perdere, per me, era basso. E poi non avrei dovuto più aiutarlo! All’altra eventualità non volevo neanche pensare… .- Va bene, accetto. Ma se prendi meno di 7 giurami che non dovrò più aiutarti –- Giuro! Sapevo che avresti accettato, sorellina… - disse sogghignandoCi demmo la mano in segno di accordo e me ne andai, non prima di ...
    ... averlo apostrofato duramente (“Stro…!”).I giorni seguenti, ero più io che avevo paura della correzione del suo compito, che lui. Lo vedevo tranquillo, spensierato, troppo sicuro di sé.Finché un giorno, a cena, se ne uscì con un:- Mamma, ti ho detto che oggi la prof ci ha riportato i compiti di matematica? – disseIl sangue mi si gelò; era arrivato il momento della verità. La mia vita, pensavo, era davanti a un bivio. Smisi di mangiare, lo stomaco mi si era chiuso.Lui tornò dalla camera con il foglio in mano e lo porse a mia madre. Io chiusi gli occhi.Tre secondi, i più lunghi della mia vita: poi sentii risuonare la voce di mia madre come il prete che pronuncia l’omelia:- SETTE PIU’ !!! – mia madre non credeva ai propri occhiIo invece non credevo alle sue parole. La spada di Damocle che pendeva sulla mia testa era caduta.Anche mio padre era rimasto sbalordito; avrebbe voluto festeggiare, ma l’unica cosa che disse fu:- Adesso vai a ringraziare tua sorella che ti ha aiutato! – senza sapere che io ero tutt’altro che feliceLuca venne da me e sorridendo, mi diede un bacio sulla guancia.Finimmo di cenare (anzi finirono, a me era passata la fame); mia madre e mio padre felici come una Pasqua, Luca ancor di più.Quella notte non dormii: pensavo a come, per una stronza di amica, mi ero “rovinata” la vita. Pensavo a quando avrei dovuto scontare la “pena”, alle modalità; volevo non pensarci, ma non ci riuscivo.Passarono due, tre giorni; cresceva in me la vana speranza che mio fratello stesse ...
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