Mi hai reso femmina
Data: 05/07/2020,
Categorie:
Trans
Autore: 1948
... tuo viso una profonda eccitazione.Con un movimento deciso afferro la patta dei pantaloni. La mia mano sente sotto la stoffa un oggetto duro lungo.- Si, il ragazzo può andar bene ed é anche già pronto - penso tra me.Tu strabuzzi gli occhi. Nessuno ti aveva mai palpato in modo così esplicito, sfrontato e per giunta in pubblico.Il barman, che mi conosce bene, cerca di nascondere il sorriso da un orecchio all'altro voltandosi verso i suoi bicchieri.La gente intorno a noi fa finta di non vedere, qualcuno che ha assistito alla scena sussurra qualcosa ai suoi amici che si voltano per osservare.Li guardo e sono loro che distolgono lo sguardo e riprendono i loro commenti maschili con aria invidiosa verso di te.Mi piaci. Prendo la borsetta con una mano, la tua cravatta con l'altra e ci avviamo all’uscita del locale. Mi segui senza reagire e ti lasci guidare.Andiamo alla tua auto. Mi accomodo sul sedile.Lo spacco del vestito scopre le mie gambe affusolate permettendoti di ammirarle alla luce fiocca dell’abitacolo in tutto il loro splendore. Le calze trasparenti le rendono desiderabili e proibite, la balza ricamata le rende ancora più belle.Mentalmente ti invito ad andare, non importa dove, a casa tua, in hotel, dove comunque ci sia un letto; questo é l'implicito messaggio, silenzioso quanto evidente.Non so come ti chiami, non me ne importa, non voglio saperlo.Non mi chiedi niente, non devi sapere nulla di me.Ogni tanto sento i tuoi occhi sulle mie gambe e sul mio seno.Arriviamo a casa ...
... tua.É un appartamento bellino, ben arredato, pulito, traccia inconfondibile di una moglie, anche se momentaneamente assente.Lo capisco al volo e tu non cerchi nemmeno di negare cercando di nascondere l'immancabile foto di famiglia incorniciata in argento.Vedo in te un malcelato imbarazzo ma a me non importa.Mi porti direttamente in soggiorno e mi fai sedere sul tuo divano molto bello.Io sono già un po’ brilla per il drink già bevuto.Mi avvicino a te vicino al divano. Siamo in piedi. Le mie mani sfiorano la patta dei tuoi pantaloni, ti slaccio la cintura, le mie dita afferrano la zip e la apro.Il pantalone cade e si accumula ai tuoi piedi, ora solo i boxer coprono il tuo sesso.Le mie unghie si infilano nella fessura della stoffa, frugano fino a trovare un bel cazzo già terribilmente duro.Lo afferro in mano e lo faccio uscire allo scoperto.Mi inginocchio davanti a te, con un dito nel bicchiere prendo una goccia di liquore e la faccio cadere sulla punta della cappella.La mia lingua da gatta scatta in avanti, lunga e sensibile, tocca il tuo glande facendoti fremere. Lo lecco con avidità, sulla punta, sfiorandolo delicatamente; ha un sapore indefinibile.Sento che si ingrossa sotto la mia manoOra lo voglio tra le mie labbra. Poi tutta l'asta scivola lentamente dentro di me.Lo estraggo per un istante per lubrificarlo con la saliva e poi dentro nuovamente sempre più in fondo.É piacevole tenere un bocca cazzo così ben fatto, grosso, lungo al punto giusto, mi sento soddisfatta.Spingo la ...