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05 - Sabina e la prova
Data: 09/07/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: claudiaeffe
... pensato lui, soprattutto?Bastava solo che la voce non si spargesse nel condominio...Si rilassò, cercando di non pensarci.Si risvegliò bruscamente, sentendo ancora le chiavi nella toppa.Guardò subito l’orologio alla parete: aveva dormito circa due ore.Provò a muovere le gambe e le braccia, ma ebbe subito conferma che era ancora legata.La porta si spalancò di nuovo, e entrò il portinaio, seguito da due ragazzi.Entrarono nella stanza da letto e accesero la luce, fermandosi di colpo non appena la videro.“Avete visto che non dicevo stupidaggini?”, disse il portinaio.“No, avevi ragione”, dissero.Si sedettero subito sul letto, uno a destra e uno a sinistra, e allungarono le mani sul suo corpo.“Ehy, fermi con le mani!”, disse Sabina. “Potete liberarmi? Siete dei fabbri?”.“Certo, siamo qui apposta”, disse quello a sinistra, senza smettere di toccarla.“Allora fatelo, e tenete a posto le mani!”.“Lo faremo subito. Però prima dobbiamo metterci d’accordo sul prezzo”, disse.“Quanto volete?”, chiese lei, mentre una mano le accarezzava l’inguine.“Ventimila euro”, disse il ragazzo.“Ma siete matti! Che tariffe sono?”, protestò.“Chiamata domenicale....servizio celere...discrezione....”, elencò lui.“E’ un’esagerazione, oltre al ...
... fatto che non li ho. Via le mani da lì”, disse lei, sentendo delle dita insinuarsi tra le sue grandi labbra.“Business is business, baby. Oppure ci mettiamo d’accordo in altra maniera”, rispose allusivo.Sabina sospirò.Non era nella situazione di contrattare, sicuramente. Non avrebbe potuto farli andare via, erano già più di due ore che era legata in quella maniera. E poi, così facendo, avrebbe perso il lavoro con Augusto.“Fate quello che volete”, disse semplicemente.Un’ora dopo era ancora distesa sul letto, questa volta senza manette.Era distrutta, esausta dall’essere stata costretta a lungo in quella posizione e da quello che aveva dovuto subire.Aveva ancora in bocca il sapore dei peni dei due ragazzi, che avevano voluto essere spompinati contemporaneamente mentre il portinaio fotografava l’esibizione.Più volte aveva rischiato il vomito e altrettante volte aveva ricacciato il rigurgito dentro di sè, benedicendo il momento in cui entrambi erano venuti.Ci avevano poi messo due minuti a tagliare le catene delle manette e l’avevano salutata, senza astenersi dall’ironizzare su un loro prossimo intervento.Il telefono le segnalò l’arrivo di un messaggio.Era di Augusto.“Brava, sei dei nostri!”, diceva semplicemente.