1. La mia nuova vita - Spiata dal figlio del mio nuovo compagno


    Data: 12/07/2020, Categorie: Voyeur Autore: Momy, Fonte: EroticiRacconti

    Sono alta uno e settantatre, sono bionda naturale, occhi azzurri, di un azzurro intenso, turchese direi, quasi blù quando c'è poco sole, e mi tengo molto in forma con l'esercizio fisico. Non ho rifatto il seno che, ancorchè non enorme, sta sù ancora magnificamente da solo, nè mai un intervento estetico, se si escludono occasionali punturine sul viso per le spianare qualche rughetta. Non so descrivermi con particolare abilità, con vezzi potetici, ma mi piace pensare di essere una bella donna, una per cui gli uomini farebbero ancora di tutto. Spesso, nel corso della mia vita, mi sono aggrappata a questa convinzione, con forza, proprio nei momenti più bui... Da ragazzina ho sempre subito gli sguardi degli altri, non mi sentivo bella... Non sapevo truccarmi, ne vestirmi, in più madre natura mi aveva fatto sviluppare prestissimo in altezza. A quattordici anni ero già alta più di uno e settanta (anche se poi mi sono fermata più o meno lì...), cioè più di quasi tutti i ragazzi che conoscevo. Avevo pochissimo seno a differenza delle altre mie compagne di classe, che osservavo, rapita e invidiosa, confrontarsi nello spogliatorio dopo le partite di pallavolo. Ho dovuto attendere l'università per cominciare a trovare ragazzi alla mia altezza (in tutti i sensi..) e cominciare a raccogliere consensi. Ero timida però, e inesperta, subivo le avances più che provocarle, il che grossomodo significava uscire con i ragazzi che mi volevano, non con quelli che avrei voluto io... Credo di poter ...
    ... dire che fossi già una bella ragazza all'epoca, più femminile della scopa di saggina che ero al liceo, anche se ancora piuttosto grezza. Le curve alla fine erano arrivate, certo sempre proporzionate alla mia corporatura, ma già allora intuivo che la mia seconda aveva il suo perchè, osservando divertita i primi 'smottamenti' delle quarte delle mie amiche più floride e precoci. E' più o meno in quel periodo credo, che stabilii per la prima volta in modo conscio e razionale la relazione che c'era tra il mio aspetto fisico e la qualità della mia vita. Più ero bella, più le cose andavano bene... semplice, no? I voti degli esami erano più alti, gli inviti alle feste più frequenti, e fatti da ragazzi più carini. Adoravo tutta quell'attenzione, divenne in fretta una specie di droga. Cominciarono ad arrivare i primi regali, cose piccole all'inizio, fiori, bigliettini, cioccolatini... E poi vestiti, profumi, gioielli... C'è stato un periodo, appena prima che conoscessi Attilio, in cui ero solita uscire di casa senza nemmeno sentire il bisogno del portafoglio. Dalla colazione la mattina, all'aperitivo la sera, passando per il pranzo, il gelato oppure il cinema, c'era sempre un ragazzo pronto a pagare per me. Mi sentivo una diva. Attilio, quando lo conobbi, fù bravissimo a starmi subito dietro da questo punto di vista. A dire il vero all'inzio per me era solo uno dei tanti, ma poi un giorno, in momento di rara lucidità, mi sono d'un tratto resa conto che era proprio uno di quei ragazzi mi ...
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