1. Io e lea


    Data: 14/07/2020, Categorie: Lesbo Autore: Erabis, Fonte: Annunci69

    Non ricordo di preciso il giorno che conobbi Lea. Avevo ventitré, forse ventiquattro anni, Marco decise di presentarmi ai suoi amici dopo qualche mese che stavamo insieme, capii solo successivamente il perché: la sua compagnia si riuniva sempre nello stesso locale, un bar appena fuori dal centro frequentato sempre dalle stesse persone, tanti ragazzi single che non si facevano molti scrupoli a provarci con “le nuove arrivate”.
    
    Mi feci voler bene molto velocemente da tutti, feci amicizia prevalentemente con i ragazzi, perché Marco mi teneva sempre stretto a lui per tenermi a “portata d’occhio”; la compagnia maschile non mi dispiaceva affatto, tranne però quando iniziavano a parlare di calcio e motori, in quei casi cercavo di entrare nei discorsi delle ragazze, che non trovavo però mai troppo interessanti, in quanto parlavano spesso di persone che non conoscevo.
    
    Proprio in quel periodo mi successe una cosa che per quanto può sembrare ridicola, per me fu importante: sognai di entrare in una sorta di spa, con una grande vasca idromassaggio al centro, intorno alla quale bellissime donne nude chiacchieravano e si massaggiavano a vicenda; guardando bene, le loro parole si trasformavano in baci, e i loro massaggi in carezze erotiche. Mi avvicinai ad una donna sulla cinquantina, un corpo meraviglioso ammorbidito dall’età, ma florido e dalla pelle candida, tanti capelli mossi castani dai riflessi ramati; “Dove mi trovo?” le chiesi. “Sei in un harem, qui per non impazzire abbiamo ...
    ... dovuto imparare a far l’amore fra di noi” Mi prese le mani per avvicinarle al suo corpo, le accarezzai i grandi seni, scesi fino alle cosce e fra le sue gambe. Apro gli occhi: guardo l’armadio , il mio battito stava impazzendo, il clitoride mi pulsava fra le gambe: un orgasmo mi aveva appena svegliata. Venni nel sonno, a causa di una donna. Il giorno stesso e nei seguenti la mia testa era un turbinio di domande e di pensieri. Piano piano ricollegai tutti gli anelli di una catena…Le pomiciate da ubriaca con le amiche, il cercare di sbirciare le altre donne nello spogliatoio della palestra, la curiosità e l’eccitazione nel vedere porno con due donne…Era tutto troppo evidente. Mi piacevano (anche) le donne.
    
    Una sera al bar arrivò Lea insieme alle altre ragazze: mi salutò con gioia, sembrava felicissima di vedermi, ma mentre ci scambiavamo i soliti convenevoli mi guardava fisso negli occhi. In quel momento non c’era più nessuno in quel bar, i suoi due occhi grandi e castani me li sentivo addosso, il suo sorriso meraviglioso mi stava facendo sciogliere. Lei non era una assidua frequentatrice del bar, ci vedevamo poco, ma ogni volta si ripeteva quella stessa situazione: sguardi intensi, sorrisi a non finire.
    
    Una sera dovevamo spostarci in gruppo dal bar verso un altro locale distante qualche centinaio di metri, io e qualcun altro avevamo la bici, gli altri compreso Marco si sarebbero spostati a piedi. Lea era con le sue amiche, ma mi disse “vengo con te”; Tolsi il lucchetto ...
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