1. Io e lea


    Data: 14/07/2020, Categorie: Lesbo Autore: Erabis, Fonte: Annunci69

    ... alla bici, lei prese posto sul portapacchi. “Reggiti” le dissi. In un attimo avevo le sue braccia intorno alla mia vita, sentivo il suo viso poggiato sulla mia schiena; avrei potuto pedalare per chilometri così. Entriamo nel locale e per un po’ la persi di vista, per poi rivederla in fondo alla fila per la toilette. Stringeva le gambe, le scappava da morire. Le feci cenno di raggiungermi, le dissi che poteva passarmi avanti. “Entra con me” mi rispose. Per la prima volta trovai eccitante andare a far pipì con un’amica. Non potei fare a meno di guardarla mentre si scese i jeans e gli slip di pizzo color amaranto. Era tutta depilata, scorsi le grandi labbra…Avrei voluto infilarci due dita dentro. Anche lei mi guardò quando mi alzai la gonna. Ma feci finta di niente. Uscite dal bagno ognuna tornò alle sue cose, neanche ci salutammo.
    
    Il giorno seguente lei mi mandò un messaggio “Ti va di vederci per un caffè prima che attacco a lavoro?” Avrei rimandato qualsiasi impegno pur di vederla da sola. Ci accordammo per ora e luogo. Mezz’ora prima dell’appuntamento mi mandò una sua foto davanti allo specchio “Mi sono vestita così per te” Era estate, indossava una magliettina verde con un profondo scollo a V, dei pantaloncini cortissimi di jeans, sandali con le zeppe alti. Era stupenda, sedute fuori dal caffè le guardavo le gambe, perfette, abbronzate. Un’ora passata a chiacchierare del più e del meno era volata. La accompagnai a piedi fin davanti il ristorante dove lavorava. Ci ...
    ... salutammo con due baci. Io avevo una paura nera di sbilanciarmi, non avrei mai voluto fare una pessima figura, magari lei stava stringendo una nuova amicizia, che figura ci avrei fatto provando a baciarla? Non potevo rischiare, Marco, gli amici del bar…Era tutto molto pericoloso. Il giorno dopo Un altro messaggio, questa volta si autoinvitò da me per un caffè. “Ti va se passo da te prima del lavoro?” Il giorno prima le avevo spiegato dove abitavo, e in meno di mezz’ora mi chiamò dicendomi che si trovava sotto casa. Le apro, faccio il caffe. In qualche modo i discorsi iniziarono a farsi più intimi…Mi chiese di Marco, mi riempì di complimenti e mi disse che avevo un seno stupendo; le faccio capire che anche io apprezzavo le curve delle le donne e lei subito mi chiese se ne avessi mai baciata qualcuna. “Si, sai, fra amiche, da ubriache”… “Io mai” mi rispose fissandomi negli occhi. Un attimo di silenzio. Guardai l’orologio: “Tesoro ma non devi andare a lavoro?” Saltò dalla sedia. Era già in ritardo.
    
    Appena andò via mi tolsi il vestitino che indossavo e mi buttai sul letto. Chiusi gli occhi e mi feci uno dei ditalini più succosi della mia vita…Venni un paio di volte in brevissimo tempo.
    
    Ormai ero impazzita. Non potevo più aspettare. L’indomani le scrissi io “Vorrei fossi qui” Pensando “o la va o la spacca, e se va male le chiederò di tenersi tutto per se” Mi rispose dopo un po’: “Dammi Il tempo di arrivare”. Io fremevo. Nel giro di venti minuti suonò il citofono. La feci entrare. ...