1. Tutti per uno - 4


    Data: 14/07/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... tornato in tiro, mentre Porthos crollava a sedere su una sedia, esausto. Aramis prese subito a zangolare, per quanto si sentisse l’uccello sciaguattare nel retto ancora slargato dalla poderosa erezione dell’altro.
    
    “Così… bravo ragazzo, così… fai godere lo zio Athos…”, mormorava intanto Athos, sentendosi lappare i coglioni con tanta golosità.
    
    Lo spettacolo coinvolse ancora una volta Porthos, che si avvicinò e, infilata una mano nelle braghe di Athos a palpargli le natiche carnose:
    
    “Mettiglielo in bocca… - mormorò, cercando di raggiungere il buco del culo con un dito – mettiglielo in bocca, sentirai che bravo.”
    
    “Togli quella mano…”, gemette Athos, sentendosi sfiorare la mucosa delicata del buchetto.
    
    Ma Porthos non gli diede retta e continuò la sua esplorazione.
    
    “Mettiglielo in bocca…”, tornò a bisbigliargli all’orecchio.
    
    Al che, Athos tolse le palle dalla bocca di D’Artagnan e gli presentò la punta sbavata del cazzo, che il ragazzo ripulì immediatamente con un paio di slinguate, lasciando poi che l’uomo gliene infilasse in bocca una buona metà.
    
    E mentre Athos si lasciava trasportare dalle piacevoli sensazioni che provava nell’avido cavo orale del moscardino, Porthos gli slacciò del tutto le braghe, accosciandoglisi poi dietro e iniziando a slinguare, baciare, mordicchiare quelle magnifiche natiche, lisce e carnose, a detta di qualcuno il culo più bello di Parigi.
    
    “Smettila…”, bisbigliò debolmente Athos.
    
    Ma Porthos non solo non smise, ma ...
    ... allargando il solco pronunciato, arrivò a lambirgli con la punta della lingua il bocciolo grinzoso. Athos fu squassato da un fremito febbrile:
    
    “Smettila…” ripeté, immerso nel delirio di piacevoli sensazioni che la lingua di D’Artagnan gli procurava davanti e quella di Porthos di dietro.
    
    Come ho già detto in precedenza, non sono situazioni in cui noi ci troveremmo a nostro agio, data la loro scarsa cura per l’igiene personale, ma i tempi erano quelli e la gente ci si adattava, come noi ci adattiamo ai nostri.
    
    Porthos, dunque, continuava a slinguare golosamente il pertugio di Athos, il quale, dal canto suo, cominciava a non capire più niente: le gambe gli tremavano, la testa gli volava fra le nuvole, le palle iniziavano a rattrappirglisi, pronte ormai all’orgasmo. Che d’un tratto arrivò: con un guaito animalesco, Athos afferrò a due mani la testa di D’Artagnan e si abbandonò alla marea montante del piacere, sversandogli sulla lingua una mezza litrata di sperma denso e gustoso, che D’Artagnan ingoiò senza batter ciglio. E mentre sborrava, le contrazioni del suo sfintere serrarono in una morsa di ferro la lingua di Porthos affondata dentro di lui. Quella vista accese i sensi di Aramis, portandolo al punto di non ritorno e facendolo venire contemporaneamente all’amico.
    
    A quel punto si abbatterono tutti esausti sul letto: D’Artagnan sulle coperte col sugo che gli colava fuori dalla bocca e dal culo disfatto, Aramis sopra di lui e Athos al fianco, mentre Porthos continuava ...