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Jules et Jim.
Data: 15/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
... si fermano proprio lì... si... proprio lì, lì dove un accenno di riccioli biondicci e bagnati ricoprono il pube ma non nascondono il mio sesso. Alza lo sguardo e incontra i miei occhi, i miei sono interrogativi, lo interrogo mentalmente... Allora ti piace... bel negrone...? I suoi mi rispondono... Si... mi piaci... bella bionda.... Sorrido e lui sorride, si alza e torreggia su di me, perché gli occhi mi corrono sempre lì? Ora non è più tanto moscio, anzi ha degli ondeggiamenti verso l'alto e il suo glande mostra la testa.... Accidenti non ti hanno insegnato da piccola che bisogna guardare negli occhi le persone...!!! Mi sto eccitando ma non voglio bruciare le tappe, mi ributto in acqua, resto sott'acqua fino a quando mi scoppiano i polmoni, riemergo al largo, lui è rimasto a riva, chissà perché gli guardo subito l'inguine.... "Sto preparando un cous cous con il pesce fresco, vuoi venire da me a cena?". "Volentieri...". "Ti aspetto, vieni quando vuoi, però non ho alcolici, se vuoi berne dovrai portartene...". "Va bene...". Quando salgo trovo alcune taniche d'acqua, disfo le valigie, Jules mi telefona, che rottura! Si... l'ho conosciuto, vado a cena da lui, e penso... e forse mi faccio scopare, si... d'accordo poi ti telefono, se mi gira... aggiungo mentalmente. Faccio una doccia, mi asciugo e pettino i capelli, non so a che ora andare da lui, ma che importa... ci vado adesso. Per non andare proprio nuda, mi metto uno straccetto. Esco dal mio cancelletto e entro dal suo. ...
... "Jim...?". "Si... vieni... entra... sono in cucina". Lui è ancora nudo, accidenti a me... perché mi sono vestita? L'arredamento è informale, tappeti e cuscini per terra, niente tavolo, qualche cassettone nella sala, l'angolo cucina attrezzato dove lui sta lavorando. "Ti sei portata da bere?". No, l'ho dimenticato... dove ho la testa?. So che Jules ha portato alcune bottiglie di vino, io non bevo spesso, ma stasera...! Approfitto per togliermi lo straccetto che indosso e ritorno, ci guardiamo e scoppiamo a ridere, lui si è bardato con un sarong intorno ai fianchi e io invece... lo toglie prontamente e ritorniamo Adamo e Eva. Sto con lui mentre prepara le pietanze, ho aperto il vino e ne prendo un bicchiere, parliamo di noi, delle nostre speranze, dell'insensibilità e tirchieria degli editori, gli racconto di come mi sono messa assieme al mio. Mi guarda.... "Un po' siamo delle puttane, ci vendiamo, vendiamo il nostro cervello o almeno lo affittiamo a ore...". "Si... e non solo il cervello...". "Su, non ti rattristare, in casa mia è vietato, prendi un altro sorso del tuo vino...". Lui vive con un piccolo fondo spese che gli passa l'ambasciata, poi qualche lavoretto di traduzione e poco altro, la sua famiglia d'origine vive in Francia e lo aiuta. E' molto più giovane di quanto mi aspettassi, ventisette anni, è laureato in letteratura francese e in etnologia. Io mi tolgo per l'occasione cinque anni quanto gli dico la mia età. Porta sul tappeto un bacile di rame, lucentissimo, dove ha ...