Schiavi della luna - Racconti Erotici

Schiavi della luna

... a cavallo, ma la cosa non mi impediva di gustarmi le sensazioni quasi irreali che regalava la natura di notte.

I versi degli uccelli notturni e di altri predatori sconosciuti mi mettevano i brividi, ma la vicinanza di Andrea mi dava una sensazione di sicurezza e protezione.

Arrivati nello spiazzo davanti alla casa di caccia legammo i cavalli alla staccionata di legno che delimitava la proprietà, il silenzio era quasi assoluto.

Marco e Isabella entrarono nella piccola capanna di legno per collegare l'elettricità e prendere dei bicchieri per il nostro brindisi, poi come se fosse la cosa più naturale che potesse accadere il braccio di Andrea mi passo' attorno alla vita e senza riflettere le mie labbra carnose si ritrovarono a cercare le sue.

Per alcuni istanti i rumori del bosco si dispersero nella marea di sensazioni che assalivano i miei sensi, da troppo tempo non sentivo le mani di un uomo esplorare vogliose il mio corpo e accarezzare spudoratamente il mio sedere.

"Non abbiamo constumi da bagno per voi, due quindi abbiamo pensato di adeguarci anche noi!"

Isabella disse la cosa con tono leggero mentre le luci del giardino e quelle che illuminavano la piscina dall'interno lentamente prendevano vita.

Indossava solo un accappatoio di spugna che non si era presa la briga di allacciare, lasciando in vista due seni sodi e impertinenti che non potevano distogliere l'attenzione dai due piercing che le decoravano l'ombelico ed il sesso completamente ...

... depilato.

Marco indossava con disinvoltura un asciugamano fatto della stessa spugna allacciato intorno alla vita.

In mano aveva i quattro bicchieri che stava riempiendo con la vodka ghiacciata che avevamo portato dal maneggio.

"Brindiamo alla fortuna di essere liberi di godere dei piaceri della vita in questa calda notte d'estate!"

Il primo bicchiere di liquore andò giù veloce, così come lo fecero i miei vestiti.

Andrea si era sbottonato la camicia lasciando che i raggi della luna accarezzassero i muscoli scolpiti del suo torace, poi fu la volta degli stivali e dei pantaloni da equitazione che ormai non riuscivano più a nascondere il suo entusiasmo per le rotondità del mio corpo.

Rimasi solo con la parte inferiore dell'intimo per una sorta di pudore atavico, fu Isabella a sfilarmele, facendole scivolare lungo le gambe con due dita dopo avermi riempito di nuovo il bicchiere.

Me ne liberai con un piccolo calcio, guardai Andrea e Marco ormai completamente nudi tuffarsi nel tiepido abbraccio della piscina, mentre i colori delle lampade si riflettevano sui loro corpi in un eccitante gioco di maschere cinesi.

Scivolai anche io nel calmo abbraccio dell'acqua illuminata dai fari subacquei.

Ero completamente nuda ed i capezzoli mi erano diventati di marmo, non tanto per effetto del fresco notturno quanto per la voglia di avere Andrea dentro di me.

Lo vidi avvicinarsi, mentre la luce giocava dal basso in alto con la figura del suo corpo perfetto dandogli un aspetto ...