1. Presa davanti al mio ragazzo :(


    Data: 29/11/2017, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Cuckold Autore: Adele latte e miele, Fonte: RaccontiMilu

    ... prima che la porta si richiudesse vidi Mattia. Sembrava volesse contenere la rabbia. Stringeva i pugni.�Ok...io ripasso tra un po', va bene!?� fece con un ultimo impeto d'orgoglio. Nessuno li dentro gli rispose. Giovanni mi lasciò il polso. Io potei sistemarmi l'asciugamano. Il suo amico si era messo davanti l'entrata impedendomi di fuggire.�Oh! Bella mia, ma ti scopa quello? Si o no?� Mi fece Giovanni. Non gli risposi. Vedevo Mattia dalla finestra. Era fermo davanti al giardino e cercava di guardare dentro dalla finestra.�Che volete? Io posso denunciarti per quello che hai fatto bastardo.� gli feci incazzata trovando il coraggio di urlargli finalmente in faccia.�Scommetti che non mi denunci?� Giovanni fece un cenno con la testa al suo compagno che si levò dalla porta lasciando libero il passaggio, quindi mi fissò con quello sguardo intenso, con quegli occhi neri come la notte.�Se vuoi puoi andartene, anche subito. Io non costringo nessuno. Non avrei proprio saputo come farti venire qui e non ce la facevo ad aspettare stasera, per questo ti ho trascinata con la forza.�Potevo andarmene quindi. Potevo scappare, andare da Mattia, denunciare quel pazzo ma non lo feci. Allora non sapevo cosa mi stava spingendo a restare. Avevo paura, è vero, ma ero tremendamente eccitata. Non volevo riconoscerlo. Respingevo l'idea di essere eccitata da quella situazione.�Ti chiedo scusa.� Mi fece asciugandomi una lacrima con la sua mano. In quel momento mi sembrò la persona più dolce del mondo. ...
    ... �Sei così bella!� mi disse.�Grazie!� Replicai io a mezza bocca. Sembrava capirmi adesso. Sembrava capirmi solo guardandomi negli occhi. Ero a un passo dalla porta. Avevo già la mano sulla maniglia. La abbassai. La porta si apri. Il suo amico se ne andò sparendo nel piccolo corridoio come a dire 'non sarò io a fermarti'. Eravamo solo io e lui adesso. Mattia era dall'atra parte. Sporgendomi riuscivo a vederlo dallo spiraglio. Sembrava preoccupato ma poteva anche non esserlo. Nella testa mi passarono una miriade di pensieri. Volevo andarmene ma non volevo andarmene. Ero incantata dai suoi occhi, da quel cambio di rotta, prima così violento ed ora così caldo da farmi sciogliere. Lasciai cadere a terra l'asciugamano.Circa dieci minuti dopo ero a pecora su un letto matrimoniale. Il suo amico, al quale non avevo rivolto neanche una parola, mi stava lavorando la fica con la lingua. Era bravissimo. Si teneva il mio clitoride tra le labbra come stesse succhiando una caramella e intanto mi fotteva con le dita. Io ero incollata al cazzo di Giovanni. Era seduto, appoggiato alla spalliera. Ogni fibra dei suoi muscoli era tesa e dura. Con una mano scivolavo sul suo petto definito e scolpito come quello di una statua, con l'altra gli tenevo l'asta e con la lingua gliela lucidavo. Dovevo essere morta ed essere arrivata in paradiso senza essermene accorta. Ogni centimetro del mio corpo era in fibrillazione. Mi sentivo vibrare e contrarre tutta. Avvertivo come un'energia che mi attraversava dalla ...
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