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La capitana
Data: 21/07/2020, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: iranes
Camminavo a testa bassa verso la stazione in silenzio. L'esame era andato male, mi sentivo frustrato. Stavo con la testa bassa quando mi sentì chiamare, alzai la testa e vidi una ragazza che mi salutava, risposi in modo stanco senza enfasi. Passai oltre guardando gli alberi spogli per il freddo, quando sentì una mano sulla spalla, mi girai incuriosito ma prima che potessi parlare, lei disse:"Cioè? Capisco che non ci vediamo da molto, ma addirittura non salutarmi!" davanti a me c'era una ragazza bionda con l'uniforme dell'esercito e io la fissavo come un ebete incapace di pensare.Pian piano nella mia mente si affacciarono nitidi i ricordi delle superiori, mi sembrava difficile che la persona che ricordassi fosse lei, ma non vedevo altre associazioni possibili, la ragazza che una volta era una viziata oca giuliva ora era davanti a me con indosso una divisa dell'esercito."Sei proprio tu, Ale?""Si, sono io! Idiota" poteva avere l'uniforme invece dei vestiti da stilata ma restava la snob che avevo conosciuto"Che ci fai qui?" le chiesi"Ci lavoro. Sono un maresciallo dell'esercito italiano!""Com'è caduto in basso l'esercito" feci guardando in basso"Non raccolgo la tua provocazione! Sei buono solo a perdere tempo" fece andando via"I miei ragazzi non la pensano così" dissi al vento. Ancora più irritato ripresi la strada di casa con aria ancora più stanca e rabbuiata, mi ritrovai a vagare per la città senza meta a cercare di sbollire la rabbia, non mi andava di tornare a casa in ...
... quelle condizioni. Passeggiai per un po' senza meta fino a quando lo stomaco non si fece sentire prepotentemente, lo stomaco aveva iniziato a protestare ed entrai nel primo locale che trovai, ero distante dalla mia zona e non mi andava di camminare ancora per tornarci o di cercare un preciso posto, volevo solo sedermi e mangiare, sentivo il forte bisogno di calmare quel desiderio, era l'ultimo stimolo animale che mi era rimasto. Dentro di me conservavo ancora il desiderio sessuale, ma non era più la stessa cosa ormai, da quando era successo, per me era cambiato tutto, per i medici non mi sarei mai più ripreso, ma io ero caparbio...che pensiero strano per uno come me, pensieri che non dovrei fare più, almeno per non farmi male.Ora ero seduto a mangiarmi il mio panino e pensavo ad Alessandra, se non fossi così, se potessi fare quello che ho in mente, se... ma non è più così, quei tempi purtroppo sono passati. Al solo pensiero sento il calore spandersi per il corpo, mi sembra di entrare in lei, di sentirla godere sotto di me, mi vedo piegare la sua supremazia, il suo viso sconfitto, la sua forza ormai annientata, mentre mi supplica di continuare. Ricordi. Solo dolci ricordi. Possiedo ancora i miei souvenir, un orecchino, una ciocca di capelli, qualunque cosa mi ricordi le mie conquiste, una volta le donne si scioglievano sotto i miei colpi possenti, le punivo e loro erano contente, le domavo, possedevo il loro corpo e la loro mente, ora era tutto passato, quella notte era finito ...