-
La capitana
Data: 21/07/2020, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: iranes
... tutto, ricordavo ogni cosa, ogni dettaglio mi era rimasto in mente, indelebile, dimenticare era impossibile. Ricordavo tutto nonostante il frastuono, ogni movimento di quei bastardi era stampato nella mia mente, quando avevano buttato giù la porta, le loro facce a trovare quella troia in quella maniera, i capelli stravolti, il trucco sfatto, legata, imbavagliata mentre io la inculavo, ricordo le sue richieste di perdono per l'interruzione, al pensiero di quello che era accaduto dopo l’interruzione non era niente. Il tempo trascorre velocemente quando si ricorda e anche quella volta non fece eccezione, non avevo più tempo di andare a casa, presi la borsa e andai in piscina.Eccoli lì, i miei ragazzi che mi aspettano."Cominciamo! Riscaldamento da... da nuoto e mettetevi le calottine" vidi le loro facce tristi, speravano in un po' di allenamento tecnico e invece, non sapevano minimamente cosa li aspettava. Si tuffarono e partirono, io andai in cerca di una sedia per godermi lo spettacolo in tranquillità, presi la rete con i palloni e li cominciai a studiare, per tre ore sentì solo la mia voce, ormai avevano imparato che non volevo sentire repliche, per tre ore lanciai palloni sulle loro teste a chi si fermava, protestava o cambiava il ritmo che avevo scelto. A fine allenamento erano stanchi morti, ma io mi ero sfogato. Quando avevo accettato quel posto, nell'attesa di riprendermi, non avrei mai pensato che ci avrei preso così gusto, ora non riuscivo ad immaginarmi in altre ...
... vesti, percepivo il potere scorrermi nelle vene, mi sentivo forte, mi sentivo padrone, signore di quei ragazzi. Ogni volta che li allenavo, avevo un orgasmo, un fantastico orgasmo, non avrei mai più potuto fare a meno di quelle emozioni.La sera, mentre finalmente mi riposavo, dopo quella giornata, mi squilla il cellulare."Pronto?""Roberto, sono il maresciallo Bernardi" rimasi un momento spiazzato."Ale dimmi" proferii cercando di mantenere la calma."Ti prego di rivolgerti a me mantenendo il grado che mi spetta!" mi sentivo le tempie pulsare, il sangue mi ribolliva nelle vene, come osava trattarmi in quel modo?"Ho saputo che ora alleni""Si alleno ragazzini ma tu come lo sai?""Ho la mia intelligence. Voglio che mi alleni per le prove fisiche del concorso ufficiali""Di offerte di lavoro ne parlo sempre e solo di persona, maresciallo Bernardi!" feci a muso duro"Vieni nel mio ufficio domani alle dieci. Sto...""Sono impegnato. Facciamo alle undici." In realtà non avevo nessun impegno, ma per alcun motivo l'avrei assecondata."Va bene. Dobbiamo solo stabilire il piano organizzativo" e attaccò. Io ripensavo alle sue parole, come osava? Dobbiamo? Non solo era convinta che del mio assenso, ma anche che le fosse concesso di mettere bocca nelle decisioni sull'allenamento, non aveva capito nulla.Il giorno dopo mi recai con calma nel suo ufficio, non avevo nessuna intenzione di arrivare puntuale, anzi più tardavo meglio sarebbe stato.L'ambiente era freddo, spartano, l'unica cosa riccamente ...