La strana voglia
Data: 26/07/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu
... nel tentativo di smacchiare il costume, me lo tolse senza troppo riguardo, nel bel mezzo della spiaggia. In quella occasione provai un imbarazzo tale che mi misi quasi a piangere (in verità piangevo facilmente).L'imbarazzo che iniziava a crescere dentro di me mentre mi dibattevo legata alla sedia, era molto simile a quello provato al mare pochi anni prima: mi sentivo scoperta, nuda. Iniziai a lamentarmi dicendo che volevo che mi slegassero, che quel gioco non mi piaceva più. I miei amici, ben lontani dal capire le ragioni del mio disagio, mi derisero pensando che la mia fosse una resa; non mi sciolsero e dovetti cavarmela da sola. Nonostante l'imbarazzo provato ricordo comunque una vaga fitta di delusione quando le corde alla fine cedettero, ed io ebbi finalmente i polsi liberi. Insomma, stavo cominciando a sperimentare quella selva di emozioni spesso contraddittorie che avrebbero caratterizzato tutto il resto della mia vita.Da quella volta, incuriosita da quelle sensazioni, cominciai ad avere confuse fantasie in cui io ero sempre legata, talvolta persino imbavagliata. Nel letto, quando restavo sola, incrociavo le mani dietro la schiena, chiedendomi come mai quel semplice gesto mi desse sensazioni così dolci. Poi, nelle rare occasioni in cui i miei mi lasciavano sola a casa, presi a legarmi da sola, adoperando le cinghie di tutti e tre gli accappatoi della casa. Non so più nemmeno io quanto nastro adesivo isolante sottrassi dalla cassetta degli attrezzi di mio padre, per ...
... poi appiccicarmelo sulla bocca.Grazie ad Internet e alla maggiore indipendenza offerta dalla camera singola nella quale andai ad abitare appena mi iscrissi all'università, cominciai a scoprire e sperimentare nuove tecniche di self, facendo sempre moltissima attenzione alle raccomandazioni sulla sicurezza.Fu allora che iniziai a pensare che potevo acquistare delle manette. Ero stanca dei nodi deboli e delle legature simboliche: desideravo ardentemente essere avvinta da legacci robusti, nodi stretti e impossibili da raggiungere. Desideravo sperimentare la sensazione di dover sopportare per lungo tempo l'immobilità, senza avere la facoltà di decidere quando slegarmi.Nello stesso tempo non avevo il coraggio di mettere in pratica la maggior parte delle tecniche di self bondage illustrate in alcuni siti Internet che visitavo: la paura di non riuscire più a slegarmi malgrado l'attenzione posta, era troppo forte per spingermi fino a quel punto.Avevo soprattutto paura della mia vena di follia: il mio atteggiamento nei confronti della vita era ed è tutt'ora "intanto lo faccio, poi si vedrà". L'unico settore nel quale non applicavo tale filosofia era appunto il bondage. Avevo paura di arrivare un giorno a pensarla allo stesso modo anche per quello, e avere modo di pentirmene quando era ormai troppo tardi.Grosso modo fu proprio la mia vena di follia a cacciarmi nella situazione di cui vi racconterò.* * *Trascorsi i primi due anni di università in un appartamento assieme a due ...