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Irina nel Dungeon
Data: 26/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: femcurious06
... correre per il mondo da sole.Adulte con il visino da bambine.Ma con Irina fu tutto diverso fin dall'inizio.E Lei poi prese ad amarlo quasi subito, -segretamente- seppure senza smancerie, com'era suo costume.Preferiva infatti la schiettezza e quasi la brutalità dei suoi modi: in questo il "Sciur Mario" era a lei molto affine.Da ragazza giovane, tuttavia, -seppure dominante- avrebbe pur gradito qualche piccolo segno d'affezione o di negletta vicinanza emotiva.Ma di tutto questo in lui non ne era mai esistita la benchè minima traccia.Irina era sveglia: rapida ad apprendere, brava,efficace, attenta a colpire e sagace.La sua miglior arte stava nel saper dominare sapientemente nel fisico prima che nella mente.Per la psicologia c'era tempo: lo "Sciur Mario" era anziano e presto -forse- avrebbe ceduto il posto ad altri 'seguaci' senz'altro più giovani e malleabili.Nell'ambiente era notorio che, come d'ordinanza, lui poi avrebbe chiamato allora qualche amico facoltoso del giro degli altri schiavi ed in questo modo la nuova padroncina avrebbe avuto un suo avvenire assicurato.Molte ancora lo ringraziavano di quel dono..ma non tanto della posizione sociale conquistata (alcune con gli anni avevano realizzato matrimoni d'oro!).Anzi lui le schifava queste ribalderie.No, gli erano grate soprattutto perchè ora sapevano, proprio grazie a lui, di essere diventate 'consapevoli' ed interamente padrone delle loro vite e del loro sesso.Proprietarie e superiori degli uomini che sottomettevano al ...
... loro comando.Gestori allegri delle famigliole più o meno allargate di schiavi e schiave che si venivano poi a creare con il tempo.Tati Ursùl comunque non le cercava mai più. Semmai ne aveva notizie solo casualmente da qualche suo amico del giro.Se le incontrava a qualche cena sociale, non le degnava neanche di uno sguardo.Anche se di lontano ancora le rimirava.Ne accarezzava con gli occhi -avendo cura di fingere di non badarci- quelle forme procaci che lui conosceva sì bene.Molte gli avevano fatto capire che anelavano ancora ad una "session", anche da dominate, ma lui se ne teneva lo stesso alla larga.In qualche ricevimento -se capitava- qualcuna delle più coraggiose o veementi gli si avvicinava con fare furtivo e senza dire una parola gli si piroettava davanti con un bell'inchino come si confaceva ad un vecchio aristocratico signore.Allora lui allungava il pomello di Anubi da sotto il mantello.Glielo avvicinava e le più placide e mansuete lambivano felici con la lingua, ostentatamente, le orecchie di alabastro del piccolo dio canide in effigie.Irina era diversa, invece.Se ne accorse fin da subito non appena la conobbe.La vide accucciata sopra lo sgabello alto di un bar di periferia, da sola, a bere un paio di birrette.Era entrato lì solo per stare tranquillo e bere una tisana e ripararsi dal freddo ed osservare il paesaggio umano degli avventori, come faceva spesso.Era in là con gli anni e con l'esperienza era divenuto un ottimo osservatore, quasi alla Doctor House.Di Irina ...