La volpe dei motel
Data: 30/11/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Diagoras, Fonte: RaccontiMilu
Arrivo in questo squallido motel verso le dieci di sera.Una sera qualunque di questa estate bollente, schifosamente afosa e infinita.E ci arrivo dopo una giornata di merda.Ma proprio di merda, ve l'assicuro.Perché, quando ad un povero rappresentante di tessuti, tra mattina e pomeriggio, saltano cinque appuntamenti su sei... beh... vi garantisco che la giornata è stata veramente di merda.Una gigantesca, colossale, piramidale giornata di merda.Ed il cattivo odore della sostanza in questione, anche se in senso puramente metaforico, te lo senti appiccicato sulla pelle, sembra quasi trasudare dai pori, e i vestiti sgualciti che indossi ne risultano irrimediabilmente impregnati, neanche tu avessi lavorato in una stalla a spalare qualche tonnellata di letame, sotto lo sguardo beffardo di una quindicina di stramaledettissime vacche obese.Quando, già di primo mattino, una giornata si presenta come di cacca, alla sera, matematicamente, si trasforma in una giornata di merda.Provatemi il contrario, se ne siete capaci.La reception del motel.Reception.Parola che evoca ambienti lussuosi ed eleganti, frequentati da persone educate e ben vestite, che parlano sottovoce e sono sempre sorridenti.L'incauto lettore potrebbe immaginarsi uno di quegli atri spaziosi, pieni di divani antichi e poltrone dalla tappezzeria che costa un anno del tuo stipendio, con lampadari in cristallo e tende sfarzose, piante esotiche e lussureggianti, che ti fanno vergognare delle striminzite e asfittiche roselline ...
... che hai sul balcone di casa: e tu che entri dalla grande porta girevole, e ti dirigi verso il monumentale bancone della reception, dove un azzimato impiegato ti riverisce servile e ti consegna la chiave della tua suite, una chiave sempre adorna di un prezioso ed antichissimo batacchio in bronzo, talmente pesante che solamente un palestrato di lunga data può trasportarlo con finta disinvoltura...Ecco.Vi ho reso l'idea.La reception di questo motel è un tantino diversa, però.E non solo per le dimensioni.Magari fosse solo per quello.E' uno stanzino buio, lurido, afoso e puzzolente.Semplicemente schifoso.E asfissiante.Una topaia, saldamente in vetta nell'ambita ed esclusiva hit-parade delle topaie planetarie.Una ragazza siede immobile dietro lo scheggiato e scolorito bancone, sul legno del quale un burlone di passaggio ha inciso con una chiave la sagoma di una banana: o, forse, è il tentativo malriuscito di disegnare un pisello (è la mancanza delle palle a lasciarmi nell'amletico dubbio).Banana o pisello che sia, vorrei vedere in faccia l'artefice di cotanto capolavoro.Quando si dice che c'è gente che non ha un cazzo da fare.Comunque, l'ignoto artista ha un degno concorrente.Qualche decina di centimetri alla sinistra della banana/pisello, un povero disgraziato ha inciso "mia molie è una troia": sgrammaticato e cornuto il tapino, e mi par di capire che il livello di troiaggine della moglie non sia il suo principale problema.Abbandono volutamente l'arte incisa su quel bancone e gli ...