151 - Anthology Alessia - L'iniziazione
Data: 30/07/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... volta i jeans nell�armadio e tirai fuori quella gonnellina rossa a piegoline tanto sbarazzina che mi ero comprata tempo prima e che non avevo mai messo.Nel cassetto del comò trovai una camicetta bianca, che ben si sposava con la gonna e mi infilai il tutto guardandomi attentamente allo specchio. Abbottonai la camicetta fino all�ultimo bottoncino, poi ne sbottonai prima uno e poi un altro. Mi si intravedeva il canale fra le tette e anche una piccola porzione dei miei voluminosi globi. Presi delle scarpe da ginnastica le infilai nei piedi, mi guardai ancora allo specchio ma mi accorsi che non erano adatte per presentarmi davanti ad un uomo della classe di Daniele. Con un calcio le buttai sotto il letto, presi le scarpe rosse con il tacco e le indossai. Mi pettinai e mi truccai in modo molto leggero, quindi ancora una volta mi posizionai davanti allo specchio. Così poteva andare, ero sufficientemente figa!!! Chiamai un taxi, che attesi più del dovuto e mi feci accompagnare a destinazione.Sedici e cinquantacinque, presi l�ascensore e seguendo le istruzioni di Daniele, salii all�ultimo piano. Le porte automatiche si aprirono e di fronte a me trovai un'unica porta, suonai il campanello e dopo un attimo, da dietro il battente, comparve un magnifico mazzo di rose rosse!!! Nascosto dietro ai fiori il suo bellissimo viso da macho maturo.Con il cuore in tumulto, felice ed estremamente gratificata da quel corteggiamento d�altri tempi, presi il mazzo di rose e me lo strinsi al petto. ...
... ����Vieni avanti Alessia, che fortunate quelle rose, stanno dove io vorrei poter poggiare il mio viso per addormentarmi��.��Reminescenze di quando ancora succhiavi il latte dal petto della tua mamma????��No, recenti ricordi di quando la mia mano destra per qualche attimo vi si è posata sopra, sono passati tre giorni e ancora non mi sono lavato la mano!!!�Che uomo, sapeva parlare al mio cuore e sapeva essere dolce e audace allo stesso tempo.Mi guardai attorno, un enorme salone living, sulla destra ad angolo un gigantesco televisore, in terra un tappeto persiano che mi parve essere originale, un divano e due poltrone in pelle nera rivolti naturalmente verso l�apparecchio televisivo. Le pareti erano decorate in stucco veneziano, con predominante il colore rosa antico e le sfumature bianco sporco. Qua e là sui muri alcuni quadri con delle cornici dorate. Lungo la parete di sinistra vi era un mobile basso, sul quale, in un angolo, spiccava il marchio �Le Fablier� Il muro in fondo alla sala non esisteva, al suo posto vi era un�ampia vetrata velata da tendoni a balze di colore canapa chiaro. Sul tappeto, al centro, un tavolino basso in legno di noce scura con in mezzo un cristallo azzurrato. Sopra a questo vetro due calici di cristallo, colmi fin quasi al bordo di un liquido giallino con le bollicine. In un angolo del tavolino, un secchiello d�argento con una bottiglia di �Dom Perignon� il collo della quale era avvolto con una tovaglietta di colore bianco.�Alessia, tieni, brindiamo al ...