1. Melanie


    Data: 01/08/2020, Categorie: Etero Autore: mudcrawler6, Fonte: Annunci69

    ... un attimo mi chiedo che razza di mutande abbia su, sembrano fatte di pelo. Poi mi sento un completo deficiente e inizio a ravanare direttamente nella sua tana fradicia, scatenandole una serie di contorsioni che cerco di controllare con l’altro braccio. Dopo un paio di minuti sento uno schizzo sul braccio, capisco che la cosa le sta piacendo molto, continuo ancora per un po’ poi mi tolgo e la spingo contro lo schienale del divano. Le alzo la gonna e sfilo le mutande, lasciandole i sandali ai piedi, le prendo le caviglie e gliele tiro fin quasi alla testa, costringendola in una posizione oscena a mia completa disposizione, quindi metto la faccia dove poco prima c’erano le dita e divoro tutto senza alcuna pietà, ogni centimetro di pelle, ogni goccia, ogni buco, per un attimo perdo il controllo della situazione e mi abbuffo come se fossi davanti al più prelibato banchetto.
    
    In un attimo di lucidità ripenso a quello che ci siamo detti poco prima, lei è donatrice di sangue ed io ho appena fatto visite di ogni tipo per cui siamo sani, non so se lei sia protetta. A scanso di equivoci, quando qualche minuto dopo stacco la faccia da quel posto meraviglioso non considero nemmeno l’ipotesi di passare dalla porta principale e busso direttamente sul retro. Se è stata con tre uomini insieme avrà almeno provato, mal che vada sentirò la temuta parola e cambierò rotta. Invece di parole non ce ne sono proprio, Melanie fa per arretrare ma è ancora bloccata nella posizione di prima, mi mette ...
    ... le mani sulla pancia, capisco che non devo esagerare e quindi lascio che la punta entri da sola, poi mi fermo e la fisso negli occhi con un mezzo ghigno, il tipo di espressione che in quel momento ti fa sentire incredibilmente figo poi quando provi a rifarla ti senti solo un coglione. Beh in questo momento funziona, lei sorride e le sue mani passano sulle mie chiappe, a quel punto entro tutto, deciso ma senza fretta. Spalanca la bocca a prendere più aria che può, per un attimo temo che faccia un urlo mostruoso, poi però resta in apnea mentre io inizio a muovermi dentro di lei. Ogni tanto rilascia l’aria facendo dei versetti simili allo squittio che ho sentito nella sua risata, questa cosa mi fa salire il sangue fino alle orecchie e in poco tempo ci sto dando come un dannato. Le metto tre dita in bocca e lei ci gioca, non mi sembra vero di avere davanti la maestrina con cui parlavo al locale; tolgo le dita dalla sua bocca e le metto nel buco che non sto già occupando, 5 secondi dopo vengo di nuovo innaffiato.
    
    Non è stato facile capire quale fosse la chiave per accendere Melanie, ammetto che è servito anche un po’ di coraggio per girarla quella chiave. Di sicuro ne è valsa la pena, il resto della serata è continuato sulla stessa linea, con qualche pausa per riprendersi e un finale esplosivo quanto scomodo in doccia. Una volta giunta l’ora di riportarla a casa però le è lentamente tornato quel velo di tristezza negli occhi e adesso le chiedo perché. Mi spiega che da sempre le ...