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Tavernicoli
Data: 01/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti
Francesca aveva il cuore che pulsava nelle tempie quando vide il cartello del paese dove viveva Giulio. lo aveva conosciuto in rete ed era riuscita solo a visionarne qualche immagine dalla webcam. Questo era in assoluto il primo incontro vis a vis e temeva che l'imbarazzo o la delusione potesse rovinare quella che si preannunciava essere l'esperienza più memorabile della sua vita. L’edificio dove abitava il suo padrone era una casetta a schiera ad angolo e non ebbe difficoltà a riconoscerla. Scese dall'auto nello stesso istante in cui Giulio apparve sull'uscio. Un bacio sulle guance fu il primo contatto fisico con l'uomo che fra poco avrebbe disposto di lei a suo piacimento. Giulio si premunì di metterla a suo agio con un paio di pasticcini e un caffè. Poi scesero nel seminterrato, dove era stata ricavata un’inusuale taverna. Le piccole finestre erano coperte da tende pesanti, mentre le pareti erano rivestite completamente di legno. Un tavolo di abete era piazzato al centro della stanza e Francesca notò i bracciali di cuoio che penzolavano ai quattro lati. Lungo la parete posta dal lato opposto del caminetto era stato ricavato un angolo relax con poltroncine, tavolino ad angolo che fungeva da supporto per una lampada di vetro opalino. Francesca sentì il cuore che batteva forte. Temeva quasi che Giulio lo potesse udire, ma era una sensazione sciocca. Giulio si accomodò su una poltroncina, ancora vestito di jeans e camicia e con un cenno dell'indice fece capire alla sua ...
... ospite di spogliarsi. Francesca con mani un po' tremanti sbottonò la camicia, la gonna, sfilò le scarpe con il tacco da dieci centimetri e le calze nere: rimase in slip e reggiseno. Rabbrividì una prima volta: stava a piedi nudi sul freddo pavimento. La temperatura non era delle migliori e Francesca tenne lo sguardo basso per il sicuro imbarazzo che avrebbe provato nel mostrare i capezzoli turgidi per la frescura dell’ambiente. Giulio sorrise sornione e disse "togli anche quello, Francesca". La donna sganciò il reggiseno e, come immaginava, i suoi capezzoli erano irti e rugosi. Provò qualche altro brivido di freddo che ebbe l'effetto di farle bagnare anzitempo le labbra del sesso. Era esposta allo sguardo di un quasi sconosciuto: l'eccitazione ebbe il sopravvento sulla vergogna, anche quando lui le si avvicinò, le scostò l’elastico dello slip con la mano sinistra e le posò il dito medio della destra tra le labbra del sesso, scoprendo che era già pronta. Lo rimestò per qualche secondo e poi l'uomo lo tolse. Francesca non osava guardarlo negli occhi, ma colse di sottecchi il movimento di lui che avvicinava il dito ai propri occhi e poi al proprio naso. "Profumi di libidine" le disse con la voce baritonale che le faceva volare uno stormo intero di farfalle nello stomaco. "Togliti gli slip e mettiti in ginocchio, mentre prendo una mascherina" le disse, secco e autorevole. Francesca ubbidì, tenendo gli occhi bassi, ma cercando di vedere di nascosto cosa stava facendo il suo padrone. ...