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Tavernicoli
Data: 01/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti
... Giulio le mise la mascherina che la fece piombare momentaneamente nel panico: era sola, nuda, in un seminterrato di uno sconosciuto sadico e non sapeva neppure se avrebbe potuto telefonare da lì, visto lo spessore delle pareti. Poi sentì il rumore della poltroncina che veniva spostata e un fruscio di abiti. Giulio le prese la testa e la avvicinò al proprio grembo. Francesca immaginò che avrebbe fatto conoscenza con la virilità dell'uomo ancor prima della sua bocca. Non si sbagliò: Giulio la fermò a pochi centimetri dal proprio sesso e le ordinò di tirar fuori la lingua. La donna percepì la durezza del membro e la sericità della pelle e se ne compiacque. Francesca riempì di baci l'asta svettante del suo amante e dopo poco sentì che l'uomo le forzava l'ingresso in bocca. "Adesso devi scoprire il glande in una sola mossa: se fallisci, ti faccio il sedere a strisce" Francesca si sforzò con la sola forza delle labbra a rimuovere il prepuzio, ma la cappella era troppo gonfia, la pelle era scivolosa di saliva e umori e non ce la fece: quando il membro entrò completamente nella sua bocca, una parte del prepuzio ricopriva ancora il grosso glande. Giulio lo ritrasse e commentò l'insuccesso con una serie di schiocchi prodotti con la lingua contro il palato. Francesca abbassò il capo per l'inettitudine, ma lo alzò dopo pochi secondi per la dolorosa sorpresa di una scudisciata sulla sua natica destra. Non riuscì a dire nulla: la violenza del colpo le aveva soffocato l'urlo in gola. Il ...
... secondo colpo fu meno sorprendente del primo e stavolta la schiava strillò. Per altre otto volte lo scudiscio colpì e rigò di rosso il sedere della schiava. Poi Giulio le alzò il mento verso di sé e sussurrò "Come vedi, non stavo mentendo quando ti avevo promesso situazioni e sensazioni nuove". Le prese i capezzoli rudemente tra i due pollici e indici e le diede un ordine secco "alzati: la punizione non è finita". Francesca, sempre bendata, fu trascinata per i capezzoli verso una parete da cui penzolavano due bracciali di cuoio. I suoi polsi furono bloccati e si trovò quindi con il corpo a formare una "Y". Non vedeva nulla di quel che accadeva nella stanza e l'attesa le fece aumentare il battito e la posizione invece accelerò e amplificò la sua respirazione. Il frustino la colpì giusto sul capezzolo sinistro e la fece gridare. Poi toccò all'altro. Si sarebbe aspettata una prosecuzione della tortura e invece Giulio si fermò per un paio di minuti nel corso dei quali non successe nulla e il completo silenzio nella stanza la fece fremere ancora di più. L'ignoto era di per sé motivo di turbamento. Sentì qualcosa che le afferrava il capezzolo e lo strinse con forza: sicuramente una molletta da bucato. La stessa sorte toccò all'altro capezzolo e poi immediatamente dopo alle labbra del sesso. Giulio, dopo averle attaccato tre mollette per ciascun labbro, immerse un dito nella sua vagina fradicia lo rimestò, lo tolse e glielo infilò in bocca. Francesca lo ciucciò come se fosse un piccolo ...