1. Intervallo pranzo - ritorno al secondo appuntamento – a sorpresa


    Data: 01/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn, Fonte: Annunci69

    ... comodo, ma ci si riesce. Non mi sento a mio agio, anzi.
    
    “ora vado ad accogliere gli ospiti poi arriviamo e ci si divertirà. Resti la mia troia ricordatelo, tutto quello che voglio è ordine e devi, DEVI ESEGUIRE. A DOPO.”
    
    Si avvia, spegne la luce e chiude la porta. Allungo le orecchie per sentire, ma nessun rumore arriva. Non so se per la maschera o perché il locare credo sia insonorizzato, almeno lo credo. Buio totale, non filtra nulla. La tavola rivestita lungo la schiena me la tine calda. Provo a lasciarmi andare per riposare le gambe. Sempre in piedi stanca. Le polsiere sono comode e sostengono il mio peso senza incidere sui polsi, sono larghe. Pur non sentendo male la posizione di appeso per le braccia è molto più scomoda di quella in piedi, e ritorno in posizione eretta. Probabilmente quello che sto facendo è per distrarmi da questo buoi, tenere la mente occupata per non crearmi pensieri strani. Il buoi fa perdere la nozione del tempo, non so quanto tempo sia passato, poco o tanto ma non sono in grado di rendermene conto.
    
    Buio, solo buio!!
    
    All’improvviso si apre la porta, non ho sentito nessun rumore sino al l’apertura, si accende un faro che mi acceca, dal buoi assoluto alla luce intensa.
    
    Quattro sono le voci, Franco e Giorgio e altre due che mi ricordano qualcosa ma non metto a fuoco ne con la mante ne con gli occhi.
    
    Giorgio mi presenta e mi offre a tutti. “ecco il nostro servo schiavo troia. A nostra disposizione per tutto quando vorremo ...
    ... fare.”
    
    Due mani si posizionano sui capezzoli stringendoli e tirandoli con forza. Fanno male, muggisco perché non riesco a parlare, ma anziché smettere aumenta la pressione delle dita e a tirare. Un secondo lo trovo sul cazzo, con le mani lo prende per le palle e le stringe forte, male che sale, ma passa al cazzo scappellandolo e a dare sberle alla cappella. Un terzo è dietro e dopo avermi sculacciato con foga, ora gioca con le chiappe e il buco.
    
    Il tutto avviene in simultanea per cui fatico a seguire le senzazioni e le mani
    
    Smettono assieme tutti. Intravvedo che Giorgio va alle catene. Dalla posizione verticale in piedi mi trovo disteso sulla tavola posta orizzontalmente, le braccia aperte a croce, le gambe divaricate ma tirate tese verso l’alto. Neanche qui mi sento comodo
    
    Uno mi infila il cazzo nel buco della maschera e arriva in bocca ed in gola. La testa reclinata indietro e quando è tutto dentro mi chiude la respirazione, ma è in fondo alla gola. Ed il cazzo è grossetto e lungo. Lo godo tranne quando si ferma in gola e non respiro e sudo.
    
    Un secondo si piazza fra le gambe e posizionata la cappella mi sfonda con un colpo solo diretto e entra tutto per la sua lunghezza. Lo sento grosso largo, lungo e un entrata così fa un male bestia. Ma non esce nulla, nessun grido anche se dall’anima è esploso, perchè il cazzo che mi riempie tutto soffoca la voce.
    
    Il terzo è sul mio cazzo. Mi “lavora” coglioni e cazzo, Li palpa, li stringe, li succhia, mena il cazzo e ...
«12...456...»