1. Il tagliaboschi


    Data: 02/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    Era sempre stato in quei boschi. Era nato tra quelle montagne. Ne conosceva ogni angolo a menadito, ogni percorso che s'inerpicava lungo i loro fianchi. Il padre era un grosso imprenditore della legna. La sua azienda ogni anno tagliava un certo numero di alberi già preventivamente scelti da esperti statali. I grandi tronchi venivano poi tagliati e lavorati nella falegnameria e spediti ai committenti. Era cresciuto nella legna ma anche tra i nerboruti lavoranti stagionali della stessa.
    
    Lui era l'opposto. Era minuto, magro e piccolino, ed i capelli biondi lo facevano apparire, nell'insieme, ancora più fragile. Era comunque un bel ragazzo di diciotto anni, ricco di famiglia, e le ragazzine del paese lo avevano già adocchiato. Qualcuna si era fatta avanti timidamente, altre, pur di averlo per prime, gli si erano offerte spudoratamente ricevendone, però, un netto rifiuto che avevano creduto dipendesse dal fatto che apparteneva ad una famiglia profondamente cattolica e che, forse, avevano esagerato apparendo, ai suoi occhi, quasi delle prostitute.
    
    Era ancora vergine ma, in realtà, dipendeva dal fatto che il ragazzo non aveva ancora deciso la sua sessualità.
    
    Dentro si sé era combattuto tra quello che gli avevano insegnato ed una sua indubbia tendenza verso gli uomini. Gli erano sempre piaciuti tutti quei maschi muscolosi e, spesso, pelosi che giravano nell'azienda del padre. Doveva prendere una decisione. Ormai era adulto, ma di certo le donne non gli interessavano ...
    ... affatto.
    
    Ora ne adocchiava uno, ora un altro e poi, la sera, da anni, non faceva altro che farsi delle seghe ristoratrici prima di addormentarsi nel suo letto. Lo sapeva, non poteva andare avanti così, doveva decidersi. Ma che fare? Il fato gli venne incontro.
    
    Un giorno un uomo lo colpì più degli altri, più di tutti quelli che aveva visto lì prima. Avrà avuto trentacinque anni, alto quasi un metro e novanta, un ampio torace ricoperto di pelo, un collo taurino, virile che più non si può. Il pelo lo ricopriva tutto, anche su braccia e gambe, evidenziati da potenti muscoli, e gli arrivava anche sulle mani. Mani grandi, capaci di tenere ben ferma la sega elettrica con cui tagliava i grossi tronchi. Vederlo in canottiera e pantaloncini corti era uno spettacolo della natura.
    
    Il ragazzo ne era affascinato. Si potrebbe dire che se ne era innamorato subito. Da tante sere era lui l'oggetto dei suoi sogni. S'immaginava di averlo addosso, eccitato, che lo possedeva, lo faceva suo. A lui si sarebbe dato volentieri, senza alcuna remora.
    
    Gli uomini, alla fine della giornata di lavoro, andavano a cambiarsi in uno stanzone della segheria, dove avevano i loro armadietti. Chissà perché il ragazzo, a quell'ora, era sempre lì, con una scusa o l'altra. Dagli sguardi che lanciava in giro qualcuno aveva già capito l'antifona ma preferiva starsene zitto o ci rideva su nascostamente con un amico perché era il figlio del padrone ed era meglio non parlarne.
    
    Forse l'aveva fatto apposta o forse no ...
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