1. Il tagliaboschi


    Data: 02/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... ma un giorno proprio quel suo preferito era rimasto da solo a cambiarsi, gli altri erano già tornati a casa. Il ragazzo era lì, muto, seduto su una panca ad osservarlo. I loro sguardi si erano incrociati più volte ma non avevano detto nessuna parola. L'uomo si tolse gli abiti da lavoro lentamente, rimanendo in mutande. "Mio dio, che pacco!" pensò. Senza i vestiti era ancora più evidente. Gli occhi famelici gli si posarono sopra, quasi a spogliarlo dell'ultimo tessuto.
    
    Si accorse che l'uomo lo stava osservando e subito dopo cominciò ad avvicinarsi, lento, come una pantera che punta la preda, e gli si piazzò davanti. Il grosso bozzo proprio davanti al suo naso. Ne poteva sentire l'afrore di maschio, di sesso. La grossa mano lo prese per la nuca e gli schiacciò il viso sopra, senza che lui reagisse in alcuna maniera. Gli fece sentire la corposità del suo attrezzo. Poi, tenendogli la testa con le due mani, gliela strusciò più volte sopra emettendo piccoli suoni di approvazione, man mano che l'uccello cambiava dimensione. Diventava sempre più grosso in lunghezza ed in larghezza. E sempre più duro.
    
    Ad un certo punto lo lasciò per tirare giù le mutante a mezza gamba. Il grosso cazzo schizzò in avanti, con tutto il suo profumo inebriante. La punta della cappella a contatto con le tenere labbra del biondino. Non poté resistere. Il suo cervello non si pose neppure la domanda se farlo oppure no. Aprì la bocca per far entrare il glande e la lingua cominciò a spennellarlo. Era la ...
    ... prima volta ma fu spontaneo, il gesto gli venne naturale.
    
    A l'uomo però non bastò. Tenendolo fermo con le mani, cominciò ad infilargli pian piano anche il fusto ma il tutto era troppo grosso, la piccola bocca, non ancora allenata, non ce la faceva, gli faceva male alla mascella, gli venivano i conati. Lo tirò via per fargli prendere respiro. Il cucciolo lo guardò dal basso poi, di sua iniziativa, si rituffò in quell'affondo. Ce la mise tutta per dare piacere al suo idolo. Fuori e dentro, fuori e dentro, fino a raggiungere, per un attimo, la base di quel tronco e risfilarlo di colpo per prendere fiato. Lo guardò ancora per leggere negli occhi la gratitudine e la ottenne. Capì da solo che però non bastava e tornò al lavoro con più lena di prima. Fuori e dentro, fuori e dentro, su e giù, su e giù, con sempre maggiore foga, con sempre maggiore esperienza.
    
    Il cazzo era diventato di marmo, le vene che lo ricoprivano erano al massimo del loro turgore, la cappella aveva assunto un colore violaceo, il corpo dell'uomo era scosso sempre più da tremori. "Ahhhh, siiiii, siiii, cosiiii, siiii, bravo, bravoooo, siiii". I versi dell'uomo lo incitavano a continuare e lui continuò, senza un minimo di tregua, sempre più veloce, finché "Ahhhhhgrrrrr". Con un urlo animalesco l'uomo gli tenne ferma la testa e gli si scaricò dentro. Fiotti e fiotti di sborra gli riempirono la bocca, l'esofago, e il ragazzo bevve, bevve tutto quel che poteva ed era tanta, così tanta che una parte gli uscì dai ...