Una casa tutta da provare
Data: 04/08/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: 36degrees, Fonte: EroticiRacconti
... arrivarono quasi a litigare finché Davide si decise a tornare dove aveva acquistato il tavolo per reclamare i pezzi mancanti. “Mi fai compagnia?”, mi chiese mettendosi il cappotto. Ora mi era chiaro quello che Marta aveva in mente ma rifiutare di andare con Davide rimanendo a casa solo con lei lo avrebbe fatto insospettire davvero troppo. Feci per prendere il mio cappotto quando intervenne Marta; “Non mi va di stare sola qui, amore”, disse. “Tra poco farà buio, non conosco ancora bene la zona, non abbiamo le grate alle finestre, la porta non è blindata ne allarmata…sei davvero sicuro di voler lasciare da sola una ragazza indifesa come me, con tutti i delinquenti che ci sono in giro?”, disse sorridendo. “Che problema c’è, vieni anche tu”, le rispose Davide. “Non posso, devo preparare la cena per stasera. Ho invitato i miei genitori a mangiare e per fargli vedere come procedono i lavori con la casa, ricordi? Fai rimanere lui, ti aspettiamo qua”, disse Marta. “Ok, vado allora, a dopo”, disse Davide uscendo dalla porta. Sentii Davide scendere le scale, quindi mi avvicinai a Marta. “Dove le hai messe?”, le chiesi. “Dove ho messo cosa?”, rispose lei. “Lo sai cosa...”, replicai io. “Ah...intendi queste?”, disse Marta infilandosi una mano sotto i pantaloni ed estraendo un sacchettino contenenti le viti mancanti. “Ce le avevi nelle mutandine o te le sei messe direttamente nella figa?”, dissi sorridendole. “Le avevo nelle mutandine...”, rispose lei. “Se vi sforzavate di più magari le ...
... avreste trovate, sfaticati”, disse ridendo. “Baciami puttana”, le dissi. Lei si avvicinò e in un attimo la sua lingua era nella mia bocca. “Non abbiamo molto tempo; calcolando quanto è distante l’Ikea da qui, ora che va, reclama e torna abbiamo un’ora al massimo e io voglio provare tutta la casa”, disse prima di strappare con i denti il sacchetto contenenti le viti che aveva nascosto. “Avanti avvitale, voglio provare subito il tavolo”, mi disse porgendomi il sacchetto aperto. Non c’era decisamente tempo per le domande, c’era semplicemente una troia da accontentare e io avevo tutta l’intenzione di farlo. Presi le viti e cominciai ad avvitarle al tavolo. Mentre lo facevo Marta si sedette sul bracciolo del divano davanti a me, abbassò i pantaloni e scostate le mutandine cominciò a toccarsi guardandomi. “Ho finito con le viti”, dissi dopo pochi minuti. “Bravo. Vieni qui”, disse Marta. Mi avvicinai a lei; “Voglio che ti spogli davanti a me, adesso”, disse ancora ansimante senza smettere di toccarsi. Feci quanto richiesto e mi spogliai fino a restare completamente nudo davanti a lei. Senza che mi dicesse altro mi inginocchiai, le sfilai le pantofole dai piedi, le tolsi le calze, le abbassai i pantaloni fino a sfilarglieli e feci lo stesso con le mutandine. Avvicinai dunque la testa alla sua vagina ben depilata come al solito; Marta scostò la mano permettendomi di leccargliela per un paio di minuti abbondanti. “Proviamo questo benedetto tavolo?”, le dissi; mi alzai in piedi e Marta ...