Soggiogata 24 il finale
Data: 08/08/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69
Andare in giro con una gonna strettissima che saliva sulle natiche ad ogni passo scoprendo la mia passerina senza mutande e il mio povero buchetto che era stato martoriato tutta la mattina non era niente rispetto al terrore che provavo:
mi stavano portando dal meccanico, gli avrebbero detto che avevo raccontato una storia (inventata) dicendo che mi aveva inculato con la forza?
No! Non potevo reggere a tale vergogna, mi fermai di colpo….
“no…vi prego lì non ci vengo!!!!”
“SBAMMMMM!!!!”
Lo sculaccione oltre a farmi un male cane fece girare due passanti che strabuzzarono gli occhi
“SBAMMM”
“finchè non ricominci a camminare sarai sculacciata qui in mezzo alla strada con il culo scoperto, perché te ne sei accorta vero, che adesso si vede tutto il tuo culone da maiala?”
“io….vi…prego……”
“SBAMMM”
Ripresi immediatamente a camminare con il culo che mi bruciava, il viso ancora più in fiamme e il terrore che mi faceva tremare come una foglia.
Riuscii a tirarmi la gonna un po’ più giù in modo da coprire almeno metà delle natiche mentre i miei accompagnatori si avvicinarono per proteggermi dagli sguardi allupati dei passanti che avevano visto la scena intanto che mi avvicinavo inesorabilmente all’officina che in un insano momento avevo tirato in ballo solo per non raccontare cosa avevo fatto quella mattina col nero e l’avvocato.
“tieni, questa è il tuo copione…..”
Antonio mi dette un foglio stampato dal computer e appena iniziai a leggere, tutto il ...
... sangue che era affluito al mio viso sparì e mi sentii mancare.
“Prof, o leggi questo davanti al meccanico o ci divertiamo un po’ qui sulla strada….la scelta è tua….”
Quando arrivammo all’officina sicuramente ero bianca come un cadavere e tremavo letteralmente.
Renzo, questo era il nome del meccanico, era piegato con le mani dentro un cofano mentre un ragazzone moro gli teneva una lampada per illuminare; sentendo rumore si girò e dopo aver squadrato i miei accompagnatori, fissò lo sguardo su di me e in particolare sul bordo della gonna che cercavo in continuazione di tirare giù e su quei maledetti capezzoli che dalla paura stavano traforando la camicetta.
Anche il ragazzo mi spogliava con lo sguardo e la scena rimase così pietrificata per quasi un minuto, finche Vincenzo….
“Ciao Renzo, te la ricordi la signora Gianna? La professoressa che abita nel mio palazzo?”
“Certo! E chi se la scorda….buon giorno professoressa…”
“…mngiorno…..”
Riuscii a malapena ad articolare
Intanto da dietro Roberto mi spingeva facendomi avanzare fino ad arrivare molto vicina, quasi a contatto, per fortuna, con un carrello porta attrezzi che essendo posto tra me e Renzo, per lo meno copriva la parte alta delle cosce e l’inizio della gonnellina che ormai lasciava vedere quasi tutto.
“la signora Gianna” proseguì Vincenzo malignamente raggiante, “ti deve dire una cosa, vero signora…..?”
Toccava a me….il cuore mi stava uscendo dal petto dalla paura, sentii un sussurro vicino ...