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Soggiogata 24 il finale
Data: 08/08/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69
... per averci nascosto le tettone fino ad oggi!!” Disse il meccanico applicandole sui capezzoli…. “Oooooohhhh….ahiiiii…….” Una scossa elettrica fortissima stava attraversando i miei capezzoloni “ahiaaaaa…..noooo!!! Vi prego….ahiaaaaa………ooooooooohhhhhhh….AAAAAAAHHHHHHH” una mano mi artigliò la fichetta stringendomela come prima e io incredibilmente venni fortissimamente, non solo sbattendo il culo a destra a sinistra avanti e indietro ma urlando come non avevo mai fatto. La mano di Antonio (credo) non mi mollò nonostante il ballo di san Vito che mi era preso e questo non faceva altro che prolungare l’orgasmo compreso il mio balletto scomposto. Alla fine di un tempo infinito mi trovai crollata in avanti sul carrello degli attrezzi che mi bucavano la pancia, le tettone fuori che penzolavano con ancora le mollette attaccate e il culo in bella mostra dietro. La prima cosa che riuscii a mettere a fuoco fu la mano del meccanico che si apriva la patta e tirava fuori un ramo di quercia. Si, sembrava un ramo, era grande e nerboruto e storto da una parte, mi sventolava davanti facendomi quasi paura; non arrivava alle dimensioni di Antonio ma era veramente grosso e così nodoso da fare impressione. Ancora non avevo terminato del tutto di godere che sentii dire: “cara la mia maestrina, mi pareva che avesse voglia di succhiarlo, ma non sono sicuro, vuol ripetere per favore?” “la….la…prego…mi permetta di succhiarglielo….” Dissi con una voce roca che non ...
... sembrava neanche uscita dalla mia bocca. “quale parte le interessa di più? Signora maestrina tutta pudicizia?” “……la…..cappella….” Sospirai ormai annientata nella volontà “allora tiri fuori la lingua e cerchi di raggiungerla….” Me la metteva vicino alla bocca ma non arrivavo a toccarla finché, sporgendo la lingua al massimo, arrivai a lambire quella cosa spaventosa e il sapore fortissimo che mi arrivò mi fece rabbrividire per diversi secondi. Era selvatico, non avevo mai sentito una cosa così forte, neanche quello del nero era così intenso. L’imbarazzo svaniva, nonostante continuasse a infierire dicendo che ero una maestra avida di cazzo che dovevo trasferirmi da lui per essere usata come sfogatoio per i clienti e cose ancora peggiori; io ero concentrata solo su quella prugna viola enorme e speziata che riuscivo a lambire con la lingua ma ancora non ero riuscita a prendere in bocca. “guardatela come lo cerca…..che troia…..” sentii dire in lontananza e poi un’altra voce che diceva: “la prego la prego….me lo dia…” Era la mia voce!!!!!! Più per voglia insostenibile che per accontentarmi, mi infilò quella bestia fino in gola senza darmi il tempo di sentire per bene la forma a punta di quella cappella, ma l’odore mi travolse e, per quanto mi pompasse la gola senza pietà, io lo accoglievo docilmente cercando anche di muovere la lingua per compiacere il possessore di quella verga che mi dominava. Sentivo i capezzoli con le mollette ad ogni spinta che ...