La storia della mia vita sessuale
Data: 10/08/2020,
Categorie:
Etero
Cuckold
Sensazioni
Altro,
Autore: La Silly
... puttana di lusso. Li indossai titubante, e chiesi a Roberto perché ero vestita a quel modo.Gli ci vollero un paio di minuti per riuscire a parlare, ero una bomba vestita così, ed infine disse:- Ricordi che mi hai sempre detto di voler fare la ballerina, e di voler conoscere i miei amici? Beh, ho trovato il modo per farti raggiungere entrambi gli obiettivi. Per sta sera ho prenotato una stanza privé al Blueside, dove ballerai per me e i miei amici.-Quindi mi stai proponendo di fare la puttana per i tuoi amici? Non ci pensare neanche!-Eddai Paoletta, sono simpatici vedrai che ti piaceranno. E poi sono pieni di soldi, hanno già detto di volerti riempire di banconote.-Mh.. va bene dai. Solo perché ti amo.Andai in bagno a truccarmi e sistemarmi i capelli, poi ci recammo al Pub. Il Blueside è un locale abbastanza famoso nella zona, un pub dove andare a bere una cosa con gli amici e, a quanto pare, un posto comodo dove degli adulti possono appartarsi e stare a loro agio.Lungo la strada discutemmo ancora sul piano della serata - Robi, io non sono ancora sicura di riuscire a fare quello che mi chiedi. Si tratta pur sempre di uomini che non conosco, e poi non lo ho mai fatto prima..-Tesoro te l'ho detto, sono amici miei, persone di cui fidarsi, che vogliono solo passare la serata in tranquillità lontani dai loro pensieri. E poi, ricordi il viaggio a Parigi che volevamo fare, beh grazie a loro è già tutto pagato.Stavo per ribattere, ma dal suo tono capii che il discorso ...
... era chiuso, quindi passai il resto del viaggio pensando a come avrei reagito alle richieste di quei maniaci..quando vidi l'insegna al neon del Blueside.All'interno il Blueside è un locale senza troppe pretese, con un lungo bancone pieno di sgabelli, qualche tavolino sparso in giro e una musica soft di sottofondo. Il classico posto dove passare una serata con gli amici.Anche se qualora che ci attende non era quella che definirei una classica serata.Robi si diresse da Alex, il barista, che ci porse un paio di drink e ci accompagno nel retro. Lì c'era una porticina che nascondeva una scala a chiocciola che saliva al piano superiore. Non ero mai stata al piano si sopra, ci ritrovammo in una stanza circolare con divanetti a muro e finestre coperte da tende. Il pavimento era coperto da una soffice moquette lilla e al centro della sala un palo di metallo lucido faceva da ponte tra soffitto e pavimento.Ma prima di vagare per la stanza il mio sguardo di fermò sui quattro uomini seduti sul divanetto opposto all'ingresso. Non li avevo mai visti, ma bastava guardarlo per capire che non erano coetanei: c'era un ragazzetto che poteva avere circa la mia età, forse qualche anno in meno, due uomini sulla trentina è un vecchio che avrà avuto poco più di 60 anni.Facemmo le presentazioni, il giovane si chiamava a John, e come pensavo era più piccolo di me, 22 anni. Poi Luca ed Elia, rispettivamente 29 e 31 anni, e infine Antonio, detto Toni, 67 anni. Tutti sembravano conoscere Rob ...