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Le Jenaise (atto 2-5)
Data: 17/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Vanj B.
Cap.6 Iniziazione Nei giorni seguenti, cominciavo a "Capire" cosa ero o cosa stavo per diventare, che la mia vita sarebbe stata tutta basata sul sesso, capivo cosa intendeva Lorenzo quando diceva "il massimo della parola amante", e che avrebbe preteso sempre di più. Le parole "iniziazione" e "Jenaise" mi rimbombavano continuamente in testa e io mi chiedevo se questo era quello che volevo dalla vita. Pensavo alla cerimonia come se fosse di una "Setta" religiosa e un po’ mi spaventava. Molte volte ho avuto il pensiero di andarmene ma non volevo tornare dai miei genitori "non sarei più riuscita a fare la vita di prima", pensavo di andare a vivere da sola in una grande città ma non ne avevo il coraggio, così, forse per sentirmi meno "Legata" dissi a Lorenzo che desideravo prendere la patente di guida. Due mesi dopo ho il desiderato "libretto" e Lorenzo mi regala l'auto dei miei sogni. In quei giorni ho scoperto, parlando con lui, che le Jenaise esistono da più di mille anni. All'epoca dell'Inquisizione, in Francia, i potenti "Signori" di allora, "che erano pochi" erano costretti dalla Chiesa e dal Papa a leggi molto ristrettive e severe "come sai", così un giorno, queste famiglie fondarono una "Setta segreta", rapirono o addirittura comprarono, in cambio di denaro o privilegi, delle giovanissime ragazze che passarono la vita a soddisfare tutte le "Perversioni e Depravazioni" dei loro "Padroni", così nacquero le Jenaise. Come vedi, mi dice Lorenzo, le cose sono cambiate, le ...
... Jenaise esistono ancora ma solo per propria "Libera" scelta e non costrette da alcuno. Il giorno della mia "Iniziazione" s’avvicinava "mancava poco più di un mese", Lorenzo mi dice di avere trovato il testimone. Siccome, dice, anche Ilenia deve fare l'iniziazione, la farete insieme, così Carlo sarà il tuo testimone ed io quello di Ilenia; con Carlo ho già parlato ed è d'accordo. Non ero ancora convinta di questa cosa e, siccome il giorno dopo mi sarebbe arrivato il ciclo, ho detto a Lorenzo che me ne sarei andata per qualche giorno per riflettere "ero consapevole che quella era una decisione importante di quelle che ti cambiano la vita". Il giorno dopo partii e venni a Roma. Si, sono venuta da te. Il mio unico pensiero eri tu, volevo un'amica per confidare e sfogare i miei dubbi pensavo che tu avresti risolto il mio problema. T’ho cercata all'università e, quando t’ho vista, eri con degli amici. Non ho avuto il coraggio di chiamarti così vi ho seguiti fino ad un Bar sperando che prima o poi saresti rimasta sola. Senza farmi notare mi siedo ad un tavolo vicino al vostro, poi, ascoltando i vostri discorsi capisco che non puoi essermi di nessun aiuto così mi alzo ed esco dal locale guardandoti ancora una volta "spero che ora il tuo pensiero sia di dispiacere per non esserci incontrate ma so che capirai". Nei giorni seguenti faccio la turista, visito i musei, il vaticano, e le meraviglie di Roma antica, alcuni ragazzi mi fanno la "corte" e la cosa mi da un po’ fastidio, m’accorgo che ...