1. 118 - Mamma Lucilla sandwich in mezzo ai figli


    Data: 18/08/2020, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Autore: ombrachecammina

    Dopo quanto successo tra me e Alberto, avrei voluto sentirmi in colpa, battermi forte il petto in segno di contrizione e pentimento e invece, nonostante che il cervello mi suggerisse di ravvedermi, io non ne sentivo assolutamente il bisogno, tutto mi pareva una forzatura psicologica, un qualcosa che la legge mi proibiva di fare, ma io non avevo nessuna intenzione d�essere disciplinata a tal punto da dovermi privare di tutto quell�immenso piacere. Alberto, era per me un ragazzo che mi piaceva e per il quale provavo una vigorosa attrazione fisica e sessuale. In pratica ero un animale femmina, senza remore e senza nessun freno inibitore. Ero cosciente che lui era mio figlio solo per il fatto che me l�avevano detto, ma per me l�amore di una mamma era un sentimento che non riuscivo a provare forse perché, in sostanza ero nata da poco, nata già adulta, ma con l�esperienza di una giovanissima ragazzina. Dopo una ventina di giorni dal fattaccio, durante i quali, nonostante tutto, ero riuscita a controllarmi e a non essere recidiva nel peccato, parlai con Alberto. Era di pomeriggio e nonostante le persiane abbassate il sole cocente faceva segnare al termometro una trentina di gradi, ci sedemmo in poltrona, uno di fronte all�altra e approfittando che eravamo soli, colsi l�occasione per confessargli tutte le mie ansie, le mie paure e anche i miei dubbi sul fatto di continuare o meno quella trasgressiva relazione incestuosa. Il bel giovane mi confessò a sua volta che lui certamente mi ...
    ... amava come madre, ma purtroppo amava anche il mio corpo e se ne sentiva attratto irresistibilmente. C�era in lui uno sdoppiamento della personalità, tipo il Dottor Jekill e il suo alter ego mister Hyde. Alberto mi confessò limpidamente che in questi venti giorni aveva faticato moltissimo a non saltarmi addosso ad ogni piè sospinto e aveva dovuto per forza di cose sfogare il suo impetuoso desiderio con sfiancanti e frustranti masturbazioni. Fu così che in quel pomeriggio rovente, mister Hyde si mostrò in tutta la sua perversione e ad un certo punto del nostro dialogo si alzò in piedi e si mise di fronte a me calandosi i calzoncini e le mutande. Il suo amico, era rigidissimo e puntava verso la mia direzione il suo occhio verticale. La femmina maiala che albergava dentro di me, fece quello che tutte le donne fanno con il proprio amante, gli sorrisi e con entrambe le mani lo impugnai, ne rimase fuori appena un paio di centimetri di cappella ed io la leccai avidamente. Lui poi mi sollevò la camiciola e rimasi così in perizoma. Fece ancora un passo in avanti e le sue gambe si infilarono fra le mie, avevo il suo magnifico cazzo a portata di bocca, con una mano lo presi per le palle e lo attirai dolcemente verso di me quindi imboccai la turgida cappella violacea inghiottendola. Iniziai a muovere il capo facendomi scivolare il cazzo fino in gola e poi risalendo fin verso la punta, lui mi mise una mano dietro la nuca e cominciò a scoparmi la bocca come se fosse una figa. La mia mente ...
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