Claudio
Data: 03/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: honeybear, Fonte: Annunci69
... vestiario: l’aria esterna, sicuramente più fresca, mi avrebbe fatto bene. E la giornata, dedicata alla spesa e ad alcuni indispensabili acquisti per la casa, avrebbe fatto il resto!
Aprendo la porta per uscire dallo spogliatoio, sgranai gli occhi! Me li trovai davanti già pronti e vestiti. Pierluigi sorridendo, mi accolse dicendo:
“Ce ne hai messo di tempo!”
Evidentemente a disagio risposi:
“Non credevo di essere atteso”.
I due ragazzi, davanti al caffè che mi offrirono, spiegarono di aver bisogno un passaggio in macchina. Dissero di abitare proprio vicino al centro commerciale dove mi sarei recato e che avevano perso l’ultimo autobus utile per tornare prima di mezzogiorno.
Poco convinto di quella spiegazione, accettai comunque di accompagnarli.
Salendo in macchina, mi parve che i due confabulassero qualcosa. La marcia s’avviò invece in un silenzio imbarazzato: nemmeno Pierluigi, generalmente più loquace di Filippo, sembrava avere molto da dire. S’instaurò invece un ostinato gioco di sguardi tra noi che culminò con la mano del primo che mi scivolava sul ginocchio per risalire fino al pacco.
Mi guardò. Il mio uccello pulsò. Lo guardai. Lo sentii stringere la presa. Altra pulsazione. I miei occhi si spostarono poi, attraverso lo specchietto retrovisore, ad incontrare quelli di Filippo. Il mio uccello pulsò di nuovo. Lui, incontrando il mio sguardo abbassò il suo. Sorrisi; quindi Pierluigi, che sedeva accanto a me fece per dire qualcosa. Non gliene diedi ...
... il tempo:
“Visto che ormai siamo praticamente arrivati, perché non mi invitate a casa vostra a bere un altro caffè?”
I due accettarono sollevati. Parcheggiammo e ci dirigemmo al loro appartamento.
Appena arrivati Filippo sparì in cucina a preparare la moka, mentre Pierluigi mi guidò in un breve tour del piccolo, ma delizioso appartamento che condividevano. Il giro, ovviamente, terminò nella loro camera. Mi accomodai su uno dei due giacigli.
“È quello di Filippo…” deglutì e si sedette ai piedi del letto, non troppo vicino a me. Lo fissai intensamente. Entrambi passammo la lingua sulle labbra. Si fece coraggio e si avvicinò pian piano. La sua mano e la mia si sfiorarono inducendo i nostri sguardi ad incrociarsi. Le bocche si avvicinarono, si schiusero lentamente lasciando che le lingue iniziassero a scambiarsi tenere effusioni. Non avevo mai baciato un altro uomo prima di allora, ma tutto mi sembrava estremamente naturale.
Allontanando le labbra da quelle di Pierluigi mi rivolsi lo verso Filippo, che entrò in quel preciso istante:
“Il caffè è pronto…” annunciò timidamente.
“Lascia perdere il caffè!” e con la mano battei sulla coperta.
Mi ritrovai così, tra quei due stalloni da monta che morivano dalla voglia di far l’amore con me. Non avevo minimamente pensato che potessero essere gay o addirittura una coppia. Sinceramente non me importava: il turbamento provato nello spogliatoio della piscina, aveva lasciato il campo libero ad un’irrefrenabile voglia di ...