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Addetto ai piani
Data: 26/08/2020, Categorie: Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Arzillo
Lavorava in quell�albergo da cinque anni, ormai. Addetto ai piani: quante cose aveva visto, quanti tipi diversiaveva osservato, quante storie aveva immaginato o appena appena percepito. Un grande albergo è una portaaperta sul mondo, sulla fauna che lo abita� Un microcosmo è stato definito.Così aveva imparato ad osservare, a valutare le persone per quanto lasciavano intravedere, per quel poco o tantoche lasciavano dietro di sé. E questi particolari gli permettevano di imparare sempre di più sull�animo umano, sullegrandezze o sulle meschinità delle persone, su quello che esibivano come su quello che nascondevano (ocercavano di nascondere)� Aveva imparato ad apprezzare o a disapprovare, a condividere o rifiutare. E quasisempre sulla base di una intuizione, di pochi particolari lasciati venire in superficie o abbandonati al loro destino,nei bagni, nei cestini dei rifiuti, nelle pieghe delle lenzuola. Lui entrava, varcando le porte di quelle camere, nellaloro intimità, raccoglieva i piccoli segreti, puliva, svuotava, e accumulava emozioni, capacità di condividere piacerie dolori, una grande facilità di leggere nella mente di quelli che chiamava, con affetto e partecipazione, �i mieiporcellini�. Lo si poteva definire uno studioso, un attento conoscitore dei risvolti più segreti e più intimi dellasensualità, delle voglie sopite o di quelle più esplosive ed esplicite, dell�erotismo raffinato e del sesso consumato egoduto quasi con animalità.Era così riuscito a ...
... percepire, sin dalla prima volta la carica di sensualità e libidine che circondava quella stranacoppia. Stava riordinando la camera di fronte quando li aveva visti entrare nella 220: lei giovane, alta, bella, conuno sguardo strafottente e un sorriso solare, ombreggiato appena da capelli nerissimi e ricci. Lui più anziano,statura media, brizzolato, con una famelica voglia di sesso arretrato che si leggeva negli occhi vogliosi, dal modocome guardava il culo della ragazza che stava entrando davanti a lui. Aveva intuito la loro voglia di scopare, lacomplicità che si squarciava dagli sguardi di intesa, dal modo di sfiorarsi. Aveva avuto conferma di questo un�oradopo passando, quasi per caso, davanti alla loro porta: erano inequivocabili i rumori, i versi, quasi grugniti, che sisentivano, appena attutiti dalla sottile barriera dell�uscio. E le battute, forse schiaffi, che completavano i �rumori difondo� che giungevano alle sue orecchie allenate. Stavano scopando, chiavando, fottendo� E godevano: si sentivail piacere sotteso a quell�ansimare, a quello schioccare di lingue, ai gemiti non trattenuti. Si era abituato adimmaginarli, i corpi che si intrecciavano, si inondavano di umori e di sudore: la sua testa li stava vedendo, come sefosse là con loro. E già altre volte gli era capitato di essere effettivamente invitato ad unirsi a occasionali amanti,a godere con loro, a mischiare effluvi, odori e tanto altro ancora. E la sua natura libertina e godereccia avevagioito, esplodendo con loro in ...