1. L'Ispirazione


    Data: 27/08/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Paoletta80, Fonte: EroticiRacconti

    Esco sbattendo la porta mentre seguito ad inveire su di lui. La pressione delle continue scadenze in questo periodo, ci fa litigare spesso. Aspetto l'ascensore e sulla porta accanto compari tu, che come noi tiri tardi a lavoro. Le nostre grida devono averti raggiunto anche stasera. Mi chiedi ironico se puoi offrirmi da bere. Ti rispondo di sì, ma che una birra questa volta, non mi è sufficiente. Annuisci. Attendo mentre chiudi e scendiamo insieme. Da quando abbiamo preso lo studio accanto al tuo, hai smesso di lavorare in serenità. Ricordo le prime volte che a sera sei venuto a bussare furibondo, ma poi ti sei rassegnato, forse rivedi in noi te, una quindicina di anni fa. Ora invece di farci la guerra collaboriamo, tu ci dai consigli legali e noi consulenze tecniche. Certamente siamo noi a guadagnarci, sei un professionista di alto livello, tu. Il leggero vento di scirocco che si sta alzando, rende l'aria insolitamente gradevole per novembre. Ho bisogno di camminare, quindi, andiamo a piedi e non transigo: whiskey. Se qualcuno solo un paio di settimane fa mi avesse prospettato la scena di stasera, l'avrei preso per pazzo. Mi hai sempre intimorito, solitario, serio, austero, cinico. Educato ma quasi mai cortese. Nonostante l'abbia ingiuriato fino a poco fa, devo invece ringraziare proprio il mio socio, se adesso siamo qui: è stata sua l'idea di invitarti a cena con noi l'altra volta, ed io ho potuto conoscerti, anzi, ci siamo apprezzati vicendevolmente e dopo la cena, ...
    ... abbiamo prolungato la serata, io e te, bevendo qualcosa insieme. Scegliamo il bar giusto per noi tra la grande offerta che c'è in questa zona, prendendo entrambi quello che ti ho chiesto. Con te si può parlare di tutto, sei un uomo colto e sarcastico, la tua voce pacata e un po' rauca mi cattura. Provo un'attrazione mentale profonda, a quella fisica ci penso, ma davanti a te mi sento una bambina inesperta, i tuoi occhi glaciali mi imbarazzano, poi sei troppo prezioso, non vorrei in alcun modo rovinare tutto per un mio capriccio. L'alcol contribuisce a rilassarci e così stasera i discorsi si fanno più personali. Tu, mi dici che sei divorziato, caratteri troppo simili e che da allora hai chiuso con le storie impegnative. Ora ti occupi solo del tuo lavoro, dell'università dove insegni e di saggi filosofici che ti piace scrivere. Io, ti rispondo che da un po' mi dedico soltanto a me stessa, troppo indipendente. Ti guardo ammirata giocare con il bicchiere mentre mi racconti di te, sei così distante dagli altri, un uomo di altra epoca. Preciso, formale nel vestire, il tuo gilet di cachemire, la camicia perfettamente stirata, la cravatta in tinta. Sembri fuori posto qui, ma non t'importa. Il viso si illumina quando mi parli di ciò che ti piace e le rughe ai lati dei tuoi occhi si distendono rendendoti straordinariamente affascinante. Nella mia testa affiora un pensiero che provo a reprimere senza riuscirci: vorrei baciarti proprio lì, dove il tempo racconta l'uomo che sei. Usciamo dal ...
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