Faccio la troia con mio suocero
Data: 04/12/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Annasuocero, Fonte: EroticiRacconti
La famiglia di mio marito è titolare di una rivendita di tabacchi, profumeria e articoli per l'igiene della persona in un grosso centro della Sicilia. Io sono Anna, una bella ragazza di 30 anni; anzi, bona. Almeno così mi dicono. Sono alta 1,67 e ben formata fisicamente; mora con capelli lunghi e bella in viso. Mio marito ha 33 anni, figlio unico, bel ragazzo ma poco dotato sessualmente e poco fantasioso. Almeno per quello che io stessa ho potuto constatare facendo il paragone con i miei due ragazzi che avevo avuto prima di lui. Tuttavia gli voglio un gran bene. Mia mamma era stata sempre contraria che mi fidanzassi con lui. Prima non comprendevo il motivo, poi incominciai a capire qualcosa. Io lo consideravo un buon partito: non lavoravo, non lavoro tutt'ora e l'idea di dedicarmi al negozio insieme alla famiglia di mio marito mi stuzzicava molto. Siamo sposati da 2 anni ed è prprio così. Anzi, in un certo senso, ho quasi preso il posto di mia suocera la quale, stanca e con qualche problema di salute, non se la sentiva più di stare giornate intere dietro i banconi. Mio suocero è un uomo di 61 anni. E' ancora molto dinamico anche se leggermente appesantito. Ma fino a qualche anno fa era proprio un bell'uomo ed erano note, in tutto il paese, le sue scappatelle con le più belle signore del paese. Forse per questo motivo mia mamma era contraria? Credo. E a quanto potevo intuire, anche se non avevo la certezza, mio suocero si era trombato pure lei. Io non posso lamentarmi dei ...
... miei suoceri: mi voglione bene e mi trattano bene. Anch'io a loro. Circa 3 mesi fa, nel mese di marzo, mio marito fu costretto a casa per 4 giorni a causa di una forte influenza. Mia suocera per un giorno fu con noi in negozio ma poi anche lei, a causa di un forte mal di schiena, fu costretta a stare a casa. Naturalmente nessun problema in negozio in quanto due persone riuscivano, tranne in certi fragenti della giornata, a gestire la situazione. Il secondo giorno, mentre stavo risistemando dei campioni di profumi, dopo averli fatti provare ad una cliente, mio suocero passando dietro di me, mi strofina il pacco sul sedere. Naturalmente pensai ad un caso fortuito, tuttavia mi vergognaie arrossii sorridendo. Mi chiese scusa. Il fatto sta che il caso fortuito si ripetè. Io indossavo un paio di leggins neri, gli stivali e un ampio maglione bianco a collo alto. Si era eccitato e questa volta il suo bastone duro lo sentii proprio fra le chiappe. Mi sentii imbarazzata e capii che non poteva trattarsi di un caso fortuito anche perché ebbi l'impressione che si fosse soffermato più del tempo necessario per passare dietro di me. Questa volta non mi chiese scusa. Io ero ancora più mortificata, più imbarazzata e più rossa, tuttavia quel coso duro fra le chiappe, anche se per solo un secondo, e la fama che aveva lui, mi fecero provare certe sensazioni e mi mortificai ancora di più. Per prassi consolidata, la sera, dopo la chiusura, abbassavamo le saracinesche uscendo poi dal retro, e prima di ...