1. Mia zia Anna


    Data: 03/09/2020, Categorie: Incesti Autore: diamondfamily

    ... abbassa voce mi disse: - Che cavolo fai? Non gli risposi e andai avanti a leccargliela. - Sì tesoro. Con un cenno della mano mi fece segno che voleva parlare con me. Mi spostai e iniziai a parlare con mio padre. Mamma mi guardò, poi mi slacciò i pantaloni, tirò fuori il mio cazzo, che come sempre era duro, e lo prese in bocca. Mi veniva da ansimare ma resistetti. Ripassai il telefono a mia madre: - Buonanotte caro. E riagganciò. Ci riguardammo e riprendemmo a baciarci. Ma ancora una volta squillò il cellulare. Pensammo che fosse ancora mio padre e la feci rispondere, però stavolta era la zia che voleva parlare con me. Contrariato, me la feci passare: - Dimmi zia. Ah ok ho capito, va bene. - Che succede? - Zia ha ancora paura, chiede se per stanotte posso dormire in camera con lei. - E dove dormi? Sul pavimento? - Mi sa di si. Che cosa faccio vado? - Per forza, primo desterebbe sospetti se le dicessi di no, secondo non me la sento di lasciarla da sola in quello stato. - Ma mamma, io ho voglia di te. - Lo so anch’io di te, vorrà dire che ci rifaremo domani sera, poi abbiamo qualche altro giorno no? - Si è vero, per stasera vada cosi. Dai vado di là. La baciai, misi il pigiama, ma prima di andare in camera di zia, scesi a prendere una copia della camera mia e di mamma, la mattina dopo non volevo svegliarla bussando alla porta ma con qualche dolce bacio. Una volta presa la chiave andai in camera di zia. Bussai e venne ad aprirmi. Presi un cuscino. Stavo per sdraiarmi per terra ...
    ... quando mi disse: - Che fai, non dormi qui nel letto? - Poiché è un letto singolo, pensavo di dover dormire per terra. - Ma no scemo, vieni qui, mi stringo un po’. Mi sdrai nel letto accanto a lei, e ci mettemmo in modo che le nostre schiene si toccavano. Dopo qualche minuto mi venne d’istinto voltarmi per vedere se si fosse addormentata. Mi soffermai a guardarla, era estate quindi aveva indosso una camicia da notte corta che faceva intravedere il suo corpo. Dio se era bella. Zia Anna era lì sdraiata accanto a me. La sentivo respirare, percepivo il suo cuore battere e l’aria era pervasa dal suo profumo. Forse perché ero ancora eccitato per quello che stavo per fare con mamma, o forse semplicemente perché era bellissima, non riuscivo a smettere di pensare di farla mia. Con un po’ di timore allungai una mano verso di lei. Iniziai col sfiorargli la caviglia, per poi salire verso il ginocchio ed infine alla coscia. Non credo che in quel momento sentisse il mio tocco, uno perché era molto leggero e secondo dormiva profondamente. Mi feci più audace, il tocco sempre più pesante e vicino alla sua figa. Zia si svegliò. Tirai indietro la mano. Pensavo di essere un uomo morto ma si soffermò soltanto a guardarmi. Dopo qualche secondo di panico con le mani tirò un po’ su la camicia da notte e allargò le gambe. L’invito era chiaro, e non me lo feci ripetere una seconda volta. Riallungai la mano. Dapprima con i polpastrelli le accarezzai l’interno coscia per poi avvicinarmi lentamente alla sua ...
«1...3456»