Tutto in una notte.
Data: 05/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69
... po’ alle tue pareti dovrai ridare la tinta.
Willy si mise a sghignazzare. Quando si fu ripreso:
-Ragazzi avete ragione. Mi sono messo ad invitare tutti quelli che incontravo e più della metà nemmeno li conoscevo. Va bene, va bene, la prossima volta più amici e meno alcool, promesso!
E ci benedì.
Fu un sollievo respirare aria fresca a pieni polmoni, giù in strada.
-Non ci siamo presentati: io sono Sam. – e mi ritrovai col la sua mano aperta di fronte.
-Oh, ehm … Lorenzo. – e gliela presi. La mano era proporzionata al resto e scomparve nella mia. Era morbida e calda ma aveva una presa ferma e sicura.
-Conosci Guglielmo da molto? – gli chiesi.
-Un paio d’anni. Gli ho arredato le case ed insegnato a bere. Willy sa apprezzare le cose buone ma non ne capisce una mazza se deve cercarsele. Si limiterebbe ad un Mendoza, lasciato a se stesso.
La mia faccia doveva essere tornata al quadro “statico” perché Sam si affrettò a precisare:
-Adesso penserai che sono uno snob – sorrise – ma il mio lavoro è proprio quello, image trainer. Aiuto imbranati danarosi a dare di sé la giusta immagine.
Mi misi a ridere pensando a Willy che beveva tè col mignolo alzato e lo dissi a Sam. Rise pure lui.
Ci fu una pausa, dopo quel riso, che portò gli sguardi ad incrociarsi. Uno di quei momenti che sembrano fermare l’universo perché solo due persone possano comprendere ciò che viene detto. Feci una cosa che non avevo mai fatto da quando avevo scoperto la mia bisessualità: ...
... mi avvicinai ad un uomo in strada per baciarlo, senza far caso a chi fosse li attorno. Un attimo …
Sam rimase fermo, senza reagire, enigmatico. Per un attimo pensai che mi avrebbe mandato al diavolo ed invece rimase a fissarmi, senza lasciarmi capire nulla di quello che gli passava per la testa. Poi …
-Casa tua o casa mia?
Passeggiammo (in realtà ci corremmo) fino a casa sua che era la più vicina. Salimmo quattro rampe di scale e quando chiuse la porta dietro di noi mi avvinghiai a lui, da dietro, avventandomi sul suo collo ed afferrando il suo pacco a piene mani. Baciai e succhiai la sua pelle mentre sentivo l’asta inturgidirsi rapidamente attraverso il tessuto. Lui infilò la mano dietro e fece altrettanto, gemendo ed ansimando. Gli abiti furono quasi strappati di dosso: lo voltai e gli infilai la lingua in bocca cercando la sua e succhiandogliela. Lo sollevai e lo sostenni con una mano sui suoi glutei, infilando un dito nel solco e trovando immediatamente quel che cercavo. Lo penetrai col medio e lui inarcò la schiena lanciando un lungo gemito. L’indice raggiunse il fratello con facilità.
Presi a baciarli il petto e succhiargli i capezzoli, leccargli il collo. Minuto com’era, tenerlo tra le braccia mi dava una sensazione di dominio, potere. Possesso! E la sensazione veniva da quel suo lasciarsi prendere senza fare alcuna resistenza; piuttosto, anzi, sembrava assecondarmi.
Abbandonai il suo buco per un attimo, il tempo di prendere un preservativo ed infilarlo, ...