1. Tutto in una notte.


    Data: 05/12/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69

    ... senza mai smettere di baciarlo. Quando ripresi ad accarezzarlo, il suo ano pulsava, avido di attenzioni. Appoggiai il glande e lo lasciai scivolare!
    
    Quello che iniziò come un ansito si trasformò in un lungo gemito per morire in un rantolo di piacere. Per bilanciare il suo peso mi ero appoggiato ad una parete ma, dentro che fui, mi rigirai e lo bloccai contro il muro, cominciando a dare spinte e penetrarlo con decisione. Per quanto preparato, il suo sfintere non era abbastanza largo e rilassato, anzi sembrava contrarsi man mano che la sua eccitazione aumentava: lo sentivo sempre più avvolgente attorno a me, più stretto, ai limiti della sopportazione. Le sue contrazioni diventavano dolorose per me e quasi persi l’erezione. E improvvisamente qualcosa di incredibilmente caldo mi colpì il petto e la gola, arrivando quasi al mento e scivolando, poi, lentamente lungo il ventre. Sam si rilassò giusto per darmi il tempo di riprendermi e potei così godere del suo “abbraccio”. Avvertì il mio orgasmo come una carezza: mi sorrise e riprese a baciarmi, profondamente e dolcemente.
    
    Mi portò in camera e, dopo avermi spinto sul letto, prese a lappare e raccogliere la crema che mi aveva dispensato sul torace. Quelle carezze mi procuravano fremiti e, senza che me ne rendessi conto, lo afferrai per le braccia e lo sollevai sopra di me, portando le sue gambe all’altezza del mio petto. Il suo pene, nient’affatto proporzionato al suo fisico minuto, era come scolpito in curve pressoché ...
    ... perfette. Le mie labbra lo avvolsero avidamente, e cominciai a succhiare con avidità. Forse gli feci male, ma si limitò a trasalire, senza un lamento. Alcuni residui del suo sperma mi scivolarono in gola lasciando un sapore metallico, vagamente tra l’aspro ed il dolciastro. Ma il gusto salmastro della pelle del glande e dell’asta compensarono quella prima impressione.
    
    Quando il suo turgore mi sembrò soddisfacente, gli feci indossare un condom: aprii la busta ed infilai il serbatoio tra le labbra, succhiando leggermente per tenerlo bloccato. Appoggiai le labbra attorno al suo glande e spinsi i bordi del preservativo oltre la corona, accogliendo di nuovo l’asta nella bocca. Finii di svolgere il preservativo fino alla base con le dita e mi misi a cavallo di Sam: lo guardavo negli occhi, tenendolo per le spalle, e quando sentii il suo glande sul mio buco, mi lasciai andare. Lentamente mi impalai, sentendolo entrare in me come una belva che cade in trappola. E quella sensazione di potere e possesso ritornò, istigando la mia eccitazione al punto che pochi colpi mi bastarono per raggiungere un orgasmo sordo, interiore, quasi oscuro. Ma non volli fermarmi e continuai ad assaporare quella sensazione fino a quando non avvertii le contrazioni familiari farmi vibrare il ventre.
    
    Ci furono molti altri orgasmi quella notte, ma la cosa che meglio ricordo furono le regole tacite di quel gioco: Sam non prese mai davvero l’iniziativa, mi lascò fare tutto ciò che riuscii ad improvvisare, si lasciò ...