1. Un canto di Natale per l'ineffabile Master Frank – Quarta parte (4 di 4)


    Data: 05/12/2017, Categorie: Comici Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    ... portava via. Lo scenario cambiò, riconobbe la via dove si trovava la casa della sua slave, due uomini in tiro “da rimorchio”, bussavano alle porte e suonavano i campanelli con dei volantini in mano. Si chinò a guardare un volantino caduto, recitava di pentirsi, di rinunciare ai turpi piaceri del sesso, della carne … “Si della verdura, del brodo grasso, dei tortellini e delle lasagne...e poi?” pensò Frank. Li osservò meglio: uno con pantaloni attillati di pelle lucida e una camicia anch’essa attillata color aragosta, sotto la quale ha una canotta scollata dei Black Satans, l’altro invece veste un Hugo Boss sfiancato, mocassini Gucci e una camicia bianca apertissima sul petto che mostra una collanona d’oro spessa un dito, a metà tra uno zingaro e un cardinale tamarro. “Che futuro fosco è mai questo dove due pervertiti così riescono a trovare redenzione?” Pensa con un brivido Frank, li guarda sporgere un volantino alla sua slave, lei sorride, lo prende lo legge, sta per buttarlo e poi lo trattiene. I due passano alla porta successiva, e vengono accolti da una milf che li invita ad entrare… fortunati bastardi. Si guarda indietro verso lo Spettro e questi di nuovo indica con la mano adunca, la slave che prende la strada della parrocchia, sul portone Don Luigi (Frank VS Play Party) l’accoglie e la porta dentro…. Il tempo si dilata, Frank urla “Nooooooooo lei noooo” pare Al Pacino ne “Il Laureato” (si lo so era Dustin Hoffman...lo so lo so...ma a me piace più Pacino, dovevano darla ...
    ... a lui la parte ecco!). Ancora una volta la mano adunca dello spettro lo sottrae a questa realtà, lo riporta a casa sua, il suo appartamento, due Master che conosce si aggirano tra le sue stanze sottraendogli i suoi “giocattoli”: le Manette da alluci tibetane, la sua amata frusta di pura pelle di Koala, il fallo in corno di Karibù, la gogna in legno di baobab… Sghignazzano tra di loro, “quel vecchio rincoglionito era pieno di strani giocattoli”. “Già” gli fa eco l’altro “pensa che andava dal falegname di fiducia per farsi fare degli strumenti artigianali e quello ordinava la roba sumedioevo.com facendogliela poi strapagare e facendosi grasse risate con gli altri clienti.” Ancora una volta Frank si volge allo spettro “Non farmi vedere altro ti prego …davvero il mio futuro è così terribile, ero io il morto? Questi avvoltoi che si aggirano per casa depredandola... ” . Dal buio del cappuccio nessuna risposta, Frank non si sentiva così da quel giorno che scoprì che il suo grande sogno erotico della gioventù non esisteva, ebbene sì l’olandesina della Miralanza era solo una creatura pubblicitaria. Ancora venne trascinato via, questa volta riconobbe il vialetto austero e nebbioso del camposanto, ancora la mano ossuta dello spettro senza proferir verbo (ma neppure avverbio o congiuntivo), gli indicò una lapide, si avvicinò. “Qui giace Frank, e non c’è scritto altro perché tanto nessuno si ricorderà più di lui” Un grido di orrore, corse verso lo spettro cercando di aggrapparsi alle sue ...