1. Indagini in tcchi a spillo


    Data: 05/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom

    ... cura in un angolo del pavimento. Sì, adesso ricordava. Non le aveva neppure dato il tempo di riporre gli abiti e le scarpe al loro posto, la punizione era stata immediata, furibonda, spontanea. Ed era ancora in corso.Si alzò dal comodo giaciglio, infilò la vestaglia di seta e uscì dalla camera. Michela era sul balcone del soggiorno, le braccia legate dietro la schiena e le caviglie strette da una morsa di corda. Il guinzaglio era lungo appena un metro, troppo poco per consentirle di alzarsi in piedi. Era seminuda nonostante il freddo.Elisa aprì la porta scorrevole che dava sul balcone e la vide rannicchiata in posizione fetale per trattenere il poco calore che il suo corpo riusciva a recuperare dall�impianto dell�aria condizionata posto in basso sul muro.Avanzò. Michela non aveva dormito, il freddo era troppo intenso. Aveva trascorso le ultime ore della notte a combattere contro l�assideramento; oltretutto la posizione era troppo scomoda per permetterle di assopirsi. Fosse stato dicembre o gennaio probabilmente sarebbe morta prima dell�alba, ma era aprile e le temperature notturne, da qualche giorno a quella parte, erano tornate a salire con decisione.Elisa si avvicinò alla serva, i suoi zoccoli dal tacco alto ticchettarono sulle mattonelle del pavimento, producendo piccole eco.�Ti sei svegliata?� domandò, giungendo a pochi centimetri dal viso della ragazza.Michela, dal basso, le rivolse uno sguardo mortificato. Non poteva parlare. Il grosso pezzo di nastro adesivo telato ...
    ... che le copriva la bocca le impediva di muovere le labbra. Si limitò, sfinita, a mugugnare la sua vergogna.Elisa sollevò una gamba e con il tacco della calzatura andò a cercare un lembo sporgente del cerotto. Infilò la punta fra la guancia della servetta e il bordo del nastro adesivo, lo premette in profondità e spostò il piede in modo da liberare una metà della bocca di Michela.�E� tardi. Spero tu riesca a recuperare il tempo perso, � disse la padrona in tono di altezzosa indifferenza � altrimenti mi costringerai ad impartirti una nuova punizione�.Si chinò, sciolse brutalmente il nodo della corda che legava i polsi dell�altra e si alzò di nuovo. Michela avvertì una fitta dolorosa percorrere i tendini degli avambracci e delle spalle. La posizione che era stata costretta ad assumere durante le lunghe ore della notte le aveva intorpidito i muscoli. Massaggiò i polsi spellati dalla ruvida superficie dei lacci e gemette sommessamente.�Non si saluta?� disse Elisa, troneggiando da quella posizione sulla ragazza dolorante.�Buongiorno Elisa� mormorò Michela con timidezza.Appoggiò i palmi delle mani sul freddo pavimento del balcone, si chinò di più e andò a baciare la punta dei piedi di Elisa.�Questa mattina non mi hai svegliata��Non potevo��Lo so, � disse la bella tiranna � ma tu conosci la mia politica. Nessuna scusante. Mai. Ti voglio in camera mia fra cinque minuti. Mi vestirò da sola, oggi. Ma bada bene che anche questo ti costerà una punizione. Questo e il fatto di non avermi ...
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